Altra settimana, altro ricco bacino di notizie, dichiarazioni e curiosità provenienti dal mondo della palla a spicchi statunitense. Negli ultimi giorni, i protagonisti del mondo Nba non sono di certo mancati. Con l’immancabile presenza dei rumors di mercato, analizziamo insieme quanto accaduto.
ATLANTA HAWKS
BOSTON CELTICS
Stagione all’insegna della transizione e alla scoperta del destino di Rondo aggiungiamo noi. Il messaggio lanciato dal TD Garden è oramai noto a tutti, ripartire con pazienza da zero - raccogliendo il meglio dal presente - per tornare grandi. Discorso che non fa una piega, la rinascita che i tifosi si augurano possa materializzarsi al più presto, passa inevitabilmente anche dal futuro di Mr Triple Double. Il playmaker che sta aumentando partita dopo partita il proprio minutaggio, nel corso degli ultimi tempi ha seminato diversi dubbi sui tifosi ed addetti ai lavori circa la sua permanenza in Massacchusetts. L’ultima dichiarazione effettuata ai cronisti siamo certi che non abbia fatto proprio piacere ai suoi supporters. “ Diventare costless agent? E’ un’esperienza che mi intriga, ho sentito spesso alcuni miei colleghi raccontare questa parentesi e la frenesia di quei momenti, le negoziazioni con gli altri club sono attimi che mi fanno tornare indietro ai tempi del college. Ci tengo comunque a precisare che non ho ancora deciso cosa farò, sono concentrato solo sul mio recupero. – ha infine aggiunto il cestista del Kentucky. E’ scontato leggendo questa risposta pensare che, il rifiuto al rinnovo di contratto presentato qualche tempo fa dal club, sia dipeso da altro più che dai termini poco vantaggiosi del nuovo contratto collettivo. La piazza del tifo Celtics così si divide: c’è chi accusa Danny Ainge di non averlo lasciato partire prima e chi ragiona dando voce ai propri sentimenti e si augura che Rondo possa rimanere ancora a lungo con quel numero nove stampato sulla canotta. I rumors di mercato, che i sentimenti li hanno riposti da un bel pezzo nel cassetto, sono convinti che molto dipenderà dalle prestazioni del giocatore. Se egli riuscirà a tirare fuori la squadra da questo periodo buio, disputando un campionato ragguardevole, le quotazioni della sua permanenza salirebbero a dismisura, in caso contrario, ci sarebbero già gli uomini di mercato della Grande Mela pronti ad accoglierlo. Le mansioni di Danny Ainge comunque non ricoprono la sola dimensione del mercato. Dopo aver dirottato Faverani e Blu ai Maine Red Claws, il GM biancoverde nell’ultima settimana ha avuto un incontro con Jared Sullinger. Una chiacchierata privata tra i due, nella quale le parti hanno esposto le loro sensazioni e problematiche del momento. “ Ho parlato con Jared e ho espresso le mie idee. Puntiamo molto su di lui, sappiamo bene che la squadra sta attraversando un periodo difficile ed è per questo che gli ho chiesto di essere più presente. – ha confidato il general manager - E’ giovane ma ha tutte le potenzialità per diventare il riferimento per i suoi compagni. “ Le parole di Ainge hanno fatto bene al giocatore. I Boston hanno si perso la gara successiva al confronto, ma hanno ritrovato un Sullinger più sicuro e caparbio, dopo alcune prestazioni incolori.
CLEVELAND CAVALIERS
L’acquisizione di Bennett, l’arrivo del navigato Bynum, le poco convincenti prestazioni stagionali e l’addio all’ex Philadelphia. Quattro fasi che in un modo o nell’altro sono il sunto dell' annata in casa Cavs. Gli obiettivi prefissati non rispecchiano certo la realtà della situazione. Cleveland era partito con un bagaglio di entusiasmo e tanti giovani nel roster. La speranza era che proprio la presenza di Bynum potesse fungere da punto di riferimento per gli acerbi ragazzi, ma così non è stato. Sappiamo tutti com’è andata a finire, al suo posto poi è arrivato Luol Deng, un altro giocatore di esperienza, che difficilmente da solo potrà migliorare la condizione della squadra, undici successi casalinghi stagionali sui ventidue duelli disputati e solo cinque acuti lontano da casa sulle ventitre gare giocate. Il momento è difficile e tanta l’amarezza per un secondo mandato di Mike Brown sulla panchina della franchigia iniziato col piede sbagliato. “ E’ normale che non siamo contenti di come stiano andando le cose, sappiamo bene che quanto fatto finora non ha prodotto i risultati che volevamo – ha svelato il GM Chris Grant. Dello stesso umore anche Kyrie Irving: “ E’ un’annata davvero complicata, ci può stare una stagione storta, non eravamo partiti con la volontà di fare questi numeri ma al momento conta poco. Dobbiamo cercare di dare tutto noi stessi in ogni partita, le critiche ci stanno, fanno parte dell’ambiente." Tasto assai dolente in casa Cleveland quello Anthony Bennett. L’ala canadese prima scelta al Draft 2013, non è mai riuscito ad imporsi e a lasciare un’impronta sul parquet. La sensazione è che il tecnico ex Lakers, possa lasciarlo partire per la D-League, nella quale il cestista canadese potrà cercare di ritrovare serenità ed equilibrio.
DENVER NUGGETS
Se ci fosse un concorso per decretare quale sia la squadra più sfortunata del corrente anno, i Denver Nuggets avrebbe ottime percentuali per la conquista del titolo. La squadra del Colorado, nel giro di pochi giorni si è ritrovato orfana dei suoi pezzi pregiati. In attesa di recupare McGee (al momento affascinato dalla chiamata della rappresentativa nazionale delle Filippine), Brian Shaw ha dato appuntamento al prossimo anno a Danilo Gallinari costretto ad un secondo intervento al ginocchio infortunato lo scorso campionato e a Nate Robinson, che nell’ultima sfida di metà settimana contro i Bobcats ha rimediato la rottura del crociato anteriore. Infortuni pesanti e complicati, così com’è complicata la situazione clinica di Ty Lawson. La guardia classe 1987, è out da circa una settimana a causa di un problema alla cuffia muscolo tendinea del ginocchio sinistro. L’assenza del miglior realizzatore e assist-man della squadra potrebbe durare per diverso tempo, ed ecco allora che le probabilità che Andre Miller venga ripreso in considerazione da Shaw lievitano. Il playmaker protagonista di un forte diverbio ad inizio anno con il coach, non scende in campo dal 2013, esattamente dalla gara del 30 dicembre contro Miami. La necessità di un uomo capace di poter dettare i tempi sul parquet potrebbe concretamente spingere l’ex assistente degli Indiana Pacers a ridisegnare le proprie gerarchie.
INDIANA PACERS
OKLAHOMA CITY THUNDER
“ Non ho mai visto nulla di simile. Ho avuto la possibilità di giocare con molti grandi giocatori, ma in nessuno avevo mai riscontrato le caratteristiche di Durant. Se vuole fare una cosa la fa, ci riesce, è incredibile, è strabiliante. “ A parlare così del marziano di Washington è il suo compagno di squadra Kendrick Perkins. Inutile girarci tanto intorno, quello che il centro di origini texane ha confidato ai cronisti dopo la vittoria sui Nets, lo abbiamo pensato tutti. Le prestazioni di Durant non sembrano parodossalmente fare più notizia. Nell’ultima sfida contro la banda di Jason Kidd, non ha superato per la tredicesima volta di fila la soglia dei trenta punti, fermandosi a livelli più umani con solo 26 a referto, ma poco importa. Il record di venti gare consecutive sigillato nel 1964 da Kareem Abdul – Jabbar può aspettare. Per il momento Oklahoma si gode, con il suo extraterrestre, la striscia di dieci vittorie consecutive, fondamentali per consolidare il primo posto della Conference e lasciarsi alle spalle le dirette inseguitrici. L’assenza di Westbrook ultimamente non si è fatta sentire, Durant si è infatti caricato sulle spalle l’intero reparto offensivo attirando completamente su di se le attenzioni delle difese avversarie. A detta di alcuni, tutto questo non rende comunque Oklahoma una squadra pronta per giocarsi il titolo. Lo stato di forma di KD, secondo loro ha inevitabilmente portato alla luce i forti limiti dei compagni, definiti per forza di cose supporting-cast, spesso scostanti e non sempre affidabili. Il numero 35 dei Thunder però non pare aver gradito questa considerazione dei compagni. “ Non ho un cast di supporto, ognuno sa che può lavorare bene e che deve farlo per la squadra, per i tifosi, non di certo per me. Non ci sono solo io. Può succedere che poi non sempre si riesca a fare quello che si vuole, ma questo è un altro conto. “ Il 2016, anno nella quale Durant potrebbe diventare un costless agent è ancora lontano, ma già più di qualcuno si sarebbe messo in coda, pronto, per strapparlo agli OKC. Knicks e Lakers sarebbero le prime interessate alla sua acquisizione. Ne sentiremo parlare, prepariamoci ad un nuovo tormentone.
SAN ANTONIO SPURS