Michael Malone a inizio partita aveva detto: “Durant non segnerà ancora 54 punti”. Vero, il coach dei Kings ci ha azzeccato. Eppure a KD non serve piazzare per forza il cinquantello per essere dominante. Nella partita di stanotte si “accontenta” di 30 punti, 6 rimbalzi, 9 assist, 4 palle rubate e 2 stoppate. Prove tecniche da MVP per un giocatore che rasenta la follia cestistica, capace di essere ovunque e di dimostrarsi leader con Westbrook ancora ai box. Nelle ultime dieci partite ha registrato cifre come 361 punti, 57 rimbalzi e 61 assist. Mostruoso.

“I miei compagni si fidano di me, stiamo giocando benissimo il pick&roll. Ibaka sta facendo un lavoro pazzesco, e io cerco di lavorare al meglio per prendere buoni tiri ed essere aggressivo in difesa”.

E sì che, nonostante la grandissima partita di Durant, i Kings erano riusciti fino al secondo quarto a rimanere aggrappati alla partita, arrivando verso la fine del secondo quarto 43 pari, per poi subire 14 punti in fila dei Thunder, che portano le due squadre all’intervallo lungo con il risultato di 57-52 per OKC. Cousins riesce a pareggiare la partita, ma poi si scatena l’ira di Durant, che costringe i Kings a chiamare un time out dopo un miniparziale di 8-0 siglato dal #35. Al rientro dal timeout KD non si ferma, ed estende il vantaggio a +11, per un 75-64, che costringe Malone a interrompere ancora il gioco. Malone le prova tutte ma i Thunder sono inarrestabili e concludono la terza frazione avanti 89-74. Rudy Gay poi viene espulso a 10 minuti dalla fine dell’ultimo periodo per un battibecco con l’arbitro, e lì si chiude la partita. A fine partita basta sentire il commento di Malone per capire come i Kings abbiano assistito impotenti di fronte allo strapotere di Durant e compagni: “Eh, ve l’avevo detto che non ne avrebbe mesi 54, no?”.

A nulla servono quindi i 38 punti di Isaiah Thomas, career high per il giocatore, conditi anche da 6 assist. Cousins registra un’altra buona partita da 16 punti e 14 rimbalzi, ma contro un KD così ci vorrebbe un Boeing 737 da piazzare sopra il canestro, che sembra assumere la forma di una vasca da bagno quando Durant alza il pallone per tirare.

Nei Thunder si registrano i 20 punti di Ibaka e i 16 di Reggie Jackson, che però tira malissimo, 4/16 dal campo.


Kevin Durant è sempre più serio candidato al titolo di MVP della Regular Season, visto che nonostante l’assenza di Westbrook sta tenendo i Thunder in scia di Portland e San Antonio. Ah, va detto che questa è la settima partita consecutiva in cui non scende sotto i 30 punti. C’è bisogno di aggiungere altro?