Otto partite disputate nella notte NBA. Il risultato più clamorso è arrivato da Indianapolis dove i Pacers hanno ceduto la loro imbattibilità casalinga contro i modesti Pistons. Nessun problema per Miami contro i Jazz. Washington batte i Knicks con un tiro di Bradley Beal sulla sirena. Gli Hawks fermano i Lakers di un affaticato Bryant, i Nets tornano alla vittoria casalinga asfaltando i 76ers. Ennesima sconfitta per i Bulls che allo United Center cadono per mano dei Magic alla loro terza vittoria in trasferta. Nella super sfida tra le due potenze dell'Ovest trionfo dei Clippers sugli Spurs.
DETROIT PISTONS - INDIANA PACERS 101-96 (31-28, 25-21, 23-24, 22-23)
C'è sempre una prima volta ed è così anche per i Pacers (20-4), al primo stop casalingo della stagione. Di clamoroso però c'è solo la notizia della sconfitta di Indiana poiché i Pistons hanno ampiamente meritato la W. I Pacers hanno sempre rincorso nel secondo tempo senza mai passare in vantaggio. I Pistons (12-14) hanno dominato nel verniciato chiudendo con 55 rimbalzi catturati contro i 40 di Indiana e la statistica è ancora più netta se si guardano i rimbalzi in attacco, 20-9 a favore di Detroit che grazie alla devastante prova sotto canestro di Greg Monroe (13 punti e 12 rimbalzi) e soprattutto quella di Josh Smith autore di 30 punti sbancano la Fieldhouse Arena.
MIAMI HEAT - UTAH JAZZ 117 - 94 (26-20, 30-21, 36-21, 34-23)
Passeggiata di salute per i bicampioni NBA quella di questa notte contro gli Utah Jazz (6-21). LeBron James (30 punti, 9 assist, 9 rimbalzi) e Dwyane Wade (27 punti) chiudono la partita nel secondo tempo quando i Miami Heat (18-6) chiudono il terzo quarto con un parziale di 36 punti a 21. Per la squadra della Florida si tratta della diciasettesima vittoria consecutiva contro una rivale dell'Ovest che vale ai Miami Heat la striscia di vittorie contro le squadre della Western Conference più lunga dopo quella dei Boston Celtics del 1973 (20 vittorie consecutive).
ATLANTA HAWKS - LOS ANGELES LAKERS 114-100 (20-28, 27-26, 35-19, 32-27)
Dopo un buon avvio di partita i Lakers (11-13) si spengono nel secondo tempo e soprattutto nel terzo quarto quando Korver (11 punti) prende per mano gli Atlanta Haws (13-12) e con tre triple da il via alla fuga ai suoi. Bryant (4 punti, 4/14 al tiro) dirà a fine partita di sentirsi particolarmente stanco e rigida la caviglia sinistra. Ai Lakers che tornano alla sconfitta dopo la bella vittoria ai danni dei Bobcats non bastano i 21 punti di Jordan Hill e i 23 di Nick Young.
BOSTON CELTICS - MINNESOTA TIMBERWOLVES 101-97 (29-21, 22-29, 23-19, 27-28)
Brad Stevens, coach dei Celtics, prima della partita aveva detto a Jared Sullinger, uno dei suoi uomini migliori, di imparare tutto quello che poteva da Kevin Love, big man dei Timberwolves. Per 12 minuti però è stata l'ala dei Boston Celtics (12-14) a portare a lezione di basket Kevin Love segnando 15 dei suoi 24 punti nel quarto e decisivo quarto. Il big man di Minnesota chiuderà a quota 27 punti conditi con 14 rimbalzi ma con un orripilante 2 su 11 da dietro l'arco dei tre punti. Ed è proprio da dietro l'arco che si è decisa la partita nel finale. Dopo l'errore al tiro di Kevin Love con 3:48 da giocare una tripla di Sullinger ha dato il definitivo vantaggio alla squadra di Boston che così ha vinto la seconda partita consecutiva al TD Garden.
BROOKLYN NETS - PHILADELPHIA 76ERS 130-94 (32-22, 26-26, 42-25, 30-21)
I Nets (9-15) cominciano a far paura. Joe Johnson sta vivendo una delle sue stagioni migliori, a 32 anni la guardia ex Hawks sembra inarrestabile in questa stagione. Non ingannino i 16.4 punti di media a partita, JJ sta giocando una stagione da assoluto protagonista nei Nets che grazie alle 10 triple e i 37 punti finali del numero 7 di Brooklyn (29 nel terzo quarto) demoliscono i 76ers (7-19) al Barclays Center. Con la partita in ghiaccio alla fine del terzo periodo di gara Joe Johnson si siederà in panchina senza più far ritorno in campo. A fine partita Jason Kidd, coach dei Nets, spiegherà ai microfoni di ESPN che è stato proprio Johnson, che negli ultimi giorni aveva lottato contro una grave forma di influenza, a non voler continuare. I 29 punti in un quarto comunque rappresentano per JJ un record. Il 32enne ex Hawks non aveva mai segnato così tanto in un singolo quarto.
WASHINGTON WIZARDS - NEW YORK KNICKS 102-101 (26-21, 27-21, 22-35, 27-24)
Con i Knicks (7-17) avanti 101-100 Bradley Beal (21 punti) aveva la possibilità di vincere la partita per i suoi Washington Wizards (10-13). E così è stato, possibilità sfruttata in pieno. Beal si butta dentro e con un layup perfetto segna i due punti che valgono la vittoria. Ennesima sconfitta per i Knicks a cui non bastano Carmelo Anthony (32 punti), JR Smith (18) e Bargnani (13) per evitare il nono stop stagionale casalingo. Per i Wizards da registrare le ottime prove di Martell Webster (30 punti), John Wall (20) e Trevor Ariza (10).
ORLANDO MAGIC - CHICAGO BULLS 83-82 (21-14, 22-21, 24-24, 16-23)
Mai una gioia. Così si potrebbe riassumere la stagione dei Bulls (9-14) che con 6.8 secondi rimasti sul cronometro del quarto quarto sbagliano quello che poteva essere il tiro della vittoria. Noah (13 punti e 8 rimbalzi) con un incredibile assist aveva servito Deng (26 punti) sotto canestro che non doveva fare altro che appoggiarla a canestro per portare avanti i Bulls e chiudere la partita. Ma il pallone lascia le mani di Deng in malo modo e il ferro nega la gioia della vittoria alla squadra di Chicago che esce sconfitta dallo United Center per la seconda serata consecutiva. Afflalo è il migliore dei Magic (8-17) con 23 punti.
LOS ANGELES CLIPPERS - SAN ANTONIO SPURS 115-92 (21-28, 34-21, 23-21, 37-22)
I Clippers (17-9) tornano allo Staples Center dopo sette gare on the road, in trasferta, e bagnano il loro ritorno nell'arena di Los Angeles con una grande vittoria ai danni di una delle migliori squadre NBA, i San Antonio Spurs (19-5). Superba prova di Blake Griffin autore di 27 punti. Per lui anche un insolito quanto incoraggiante 11 su 15 dalla linea della carità. Chris Paul chiude con 23 punti, 8 rimbalzi e 7 assist. Gli Spurs con i Clippers avanti nel terzo quarto le provano tutte per tornare in partita ma sono più fortunati nell'ultimo periodo quando in apertura degli ultimi dodici minuti di gara un paio di triple di Danny Green e Patty Mills riportano sotto i texani staccati soltanto di quattro lunghezze, 86-82. Ma un parziale di 20-4 dei Clippers chiuso con tre triple consecutive fa alzare bandiera bianca agli Spurs che vedono così interrompersi a quattro le loro vittorie consecutive. Inutili i 17 punti e gli 11 rimbalzi di Duncan. Solo 7 punti in 23 minuti per Belinelli.
NBAVAVEL