In America i vari giornalisti sportivi si stanno sbizzarrendo sul tema che ormai tiene banco da lunedì, giorno nel quale Bryant ha messo l'inchiostro sul nuovo contratto che lo legherà ai Lakers fino alla fine della sua carriera presumibilmente al chiudersi della stagione 2015-16. Il tema è quello del nuovo contratto di due anni offerto dai Lakers a Bryant. Quasi nessuno crede che rifirmare un 35enne che è stato confinato a bordo campo con un tallone d'achille rotto per più di sette mesi sia stata una buona idea. Non è ovviamente d'accordo il protagonista di questa storia, e cioè Kobe Bryant.
La star dei Los Angeles Lakers nella conferenza stampa che ha preceduto il match tra i suoi Lakers e i Washington Wizards si è detto ottimista per il suo rientro in campo dicendo che probabilmente è solo questione di settimane prima di poter tornare a calcare il parquet di gioco ed ha ringraziato l'organizzazione dei Lakers per avegli fatto firmare l'estensione del contratto nonostante stia ancora recuperando dal grave infortunio subito più di sette mesi fa.
"Mi fa venire voglia di fare ancora di tutto per i Lakers - ha detto Bryant parlando del nuovo contratto - Questa cosa è come se versasse benzina sul fuoco. Mi da grande motivazione per tornare in campo e provare a tutti che i Lakers hanno ragione e che tutti gli altri hanno torto". Bryant ha poi specificato di non aver lottato per il salario che lo terrà ancora in cima alla classifica dei giocatori più pagati dell'intera Lega: "Non è qualcosa di cui abbiamo discusso. Gli unici numeri che ho visto sono stati quelli sul quale sono stato subito d'accordo".
Bryant ha poi parlato della sua condizione fisica mettendo gli occhi su un suo probabile ritorno nella prima settimana di dicembre: "Ho bisogno di più allenamenti per essere capace di capire a che punto mi trovo realmente, per testarmi e rendermi conto se e come ho superato i limiti che avevo nei primi allenamenti che ho fatto, se ci saranno ancora oppure no. Credo che la prima settimana di dicembre sarà molto rivelatrice sulla mia reale condizione e mi dirà se sono pronto a giocare o meno".
Ovviamente il cinque volte campione NBA non vuole semplicemente tornare ad allenarsi e a giocare. Bryant vuole l'occasione di poter competere per portarsi a casa il sesto titolo prima di appendere le scarpe da basket al chiodo: "Abbiamo l'opportunità di rifirmare Pau Gasol e mettere sotto contratto un altro costless agent di grande valore. Con un nucleo così composto possiamo contendere per vincere il campionato. L'obiettivo è di metterci nelle migliori condizioni per farlo. E ho la sensazione che abbiamo già dei buoni giocatori che sono competitivi, atletici e che stanno dimostrando di saper come mettersi la squadra sulle spalle e dare tutto in campo". A Bryant, infine, viene fatto notare che nelle 7 gare precedenti al suo infortunio al tallone d'achille stava giocando una media di 45.7 minuti a partita e gli viene chiesto se sarebbe disposto a giocare di meno una volta tornato in squadra: "Assolutamente si. Se dovessi tornare in campo e avere la stessa esplosività allora non ci sarebbero problemi di minutaggio ma se tornando in campo noterò che non ho più quel ritmo e l'esplosività delle scorse stagioni allorà mi adatterò a quello che mi dirà il mio corpo e cambierò il mio gioco, rallentandolo, cercando di essere più fisico. Vedremo".
Risultati della notte
Brooklyn 102, Toronto 100
Lakers 111, Washington 116
Orlando 109, Atlanta 92
Golden State 102, New Orleans 101