La stagione è cominciata da meno di un mese, ma la palla a spicchi in NBA ha naturalmente rispettato le previsioni della viglia regalando spettacolo con match da cardiopalma, giocate sontuose e calamitando l'attenzione dei suoi tanti appassionati attraverso le tante, tantissime voci di mercato che caratterizzano ogni season. L'universo della National Basketball Association non smette mai di stupirci, e la dichiarazione che non ti aspetti è sempre dietro l'angolo. Riviviamo insieme i fatti e gli eventi più salienti di questa ultima settimana.
BOSTON CELTICS
Sulla stagione dei Celtics ci siamo soffermati diverse volte nel corso del nostro appuntamento. Le annate di transizione servono per ripartire in qualsiasi sport, e la squadra biancoverde ne è probabilmente l'esempio lampante. La dirigenza attraverso questo campionato avrà sicuramente modo di migliorarsi, di imparare dai propri errori del passato e di capire quali possano esseri i giocatori dell'attuale roster sul quale poter contare in futuro per tornare grandi. Con un pesante passivo di nove gare perse sulle tredici fin qui disputate, i tifosi biancoverdi devono fare i conti anche con gli spietati rumors di mercato. La notizia di inizio settimana li ha spaventati e non poco. Rondo ai Knicks in cambio di Iman Shumpert ed Amar'e Stoudemire sembrava infatti un affare surreale, impensabile ma paradossalmente fattibile. La smentita su tale trattativa del Gm di Boston Ainge, ha poi spento il fuoco di polemiche miste alla paura dei supporters dei diciassette volte campioni NBA. Rondo al momento appare davvero intoccabile, lavora ancora a parte, con sedute di potenziamento per recuperare il prima possibile dall'infortunio, con la speranza di ripoter scendere in campo prima della fine dell'anno.
BROOKLYN NETS
Se esistesse un dizionario dei Nets, la parola che sicuramente mancherebbe nel manuale sarebbe: 'serenità ' . Brooklyn fatica a decollare, sia sul piano del gioco che in quello ancora più importante dei risultati. Il cammino fin qui dei newyorkesi segna ben otto sconfitte ed i proclami di inizio stagione sembrano appartenere ad un'altra squadra. Anche dall'infermeria le notizie sono poco confortanti. Se per Kirilenko il peggio sembra essere passato per Deron Williams i problemi sono appena cominciati. Nell'ultima sfida contro Charlotte, il cestista ha riportato una brutta distorsione alla caviglia, a testimonianza del periodo davvero poco fortunato per ogni componente della franchigia bianconera. Naturalmente in questo clima di grande confusione e sterilità di successi, le critiche a Jason Kidd non mancano. La panchina di Brooklyn non sembra per il momento in pericolo, la dirigenza pare aver rinnovato la fiducia al giovane tecnico, ma a lanciare benzina sul fuoco già piuttosto vivo ci ha pensato uno Scout NBA anonimo che ha accusato l'ex giocatore dei Suns di incapacità. " Kidd non è in grado di combinare granchè, negli allenamenti mostra tutte le sue lacune, non chiama gli schemi, non fa assolutamente nulla. Il tutto è nelle mani di Lawrence Frank." E siamo solo ad inizio stagione...
CLEVELAND CAVALIERS
HOUSTON ROCKETS
Quello che ci si aspettava dai Rockets era probabilmente una partenza meno soporifera di quella effettuata. La squadra di coach McHale ha raccolto otto vittorie sulle tredici partite a disposizione, un esordio di stagione tutto sommato positivo ma forse ridimensionato dalle due cannibali della Western Conference: San Antonio Spurs e Portland Trail Blazers in lotta nelle parti alte della classifica con una percentuale di vittorie del circa novanta per cento. Nel frattempo dopo la multa per flopping di qualche settimana fa di James Harden, un altro cestista della franchigia del Texas è balzato agli onori della cronaca per una condotta poco corretta. Dwight Howard, nell'ultima partita giocata contro Dallas, è stato infatti punito con una multa di venticinque mila dollari per aver lanciato la palla sugli spalti all'indirizzo di uno spettatore. Il gesto poco elegante del centro, era stato anticipato da un siparietto poco elegante con Vince Carter. Il cestista dei Mavericks si era rivolto a 'Superman' definendolo 'Il re delle lamentele'.
INDIANA PACERS
Dieci vittorie su undici partite giocate. L'avvio di stagione della franchigia di Indianapolis è stato semplicemente mostruoso, macchiato solamente dalla sconfitta con i rivali per antonomasia dei Chicago Bulls. La squadra di Vogel lavora con grande intensità sul campo e trova in Paul George il suo punto di riferimento, capace di caricarsi sulle spalle la squadra anche nei momenti più critici. La giovane ala che ha esordito in NBA proprio con i Pacers nel corso degli ultimi giorni ha parlato così del suo momento e di quello di Indiana: " E' un momento positivo, siamo partiti bene e dobbiamo continuare così, per quanto mi riguarda devo riconoscere che rispetto allo scorso anno sono cambiato, nelle azioni nelle quali soffrivo di più lo scorso campionato adesso sono migliorato, sono contento."
LOS ANGELES CLIPPERS
Dalle parti dello Staples Center l'arrivo di Doc Rivers si era fatto sentire in modo evidente. Blake Griffin ne aveva tessuto le lodi, etichettando il tecnico di Chicago come un grande allenatore. Per tradizione, le grandi figure sono quelle che vogliono sempre dare il massimo, cercando di apprendere il meglio in qualsiasi campo e lo stesso vale per Rivers. Dopo l'ultima sconfitta, rimediata contro Oklahoma, l'ex coach dei Celtics, ha cercato di caricare i suoi. " Dobbiamo cercare di alzare l'asticella delle difficoltà partita dopo partita, dobbiamo essere più reattivi e svegli, cercando di sfruttare al massimo le occasioni. Vogliamo arrivare lontano, non possiamo accontentarci " - ha poi concluso Rivers. Novità importanti arrivano dall'infermeria. Matt Barnes sarà costretto ad uno stop di almeno due settimane a causa di un problema alla retina dell'occhio sinistro. Barnes era stato vittima di un brutto colpo all'occhio nel corso della gara contro i Memphis Grizzlies. Per quanto riguarda il mercato in entrata, i Clippers sono alla ricerca di un uomo fisico, capace di potersi imporre come valida alternativa nel reparto offensivo. Oltre all'ex Lamar Odom, lo stesso Rivers avrebbe fatto il nome agli uomini di mercato della franchigia di Chris Wilcox, ex Celtics.
LOS ANGELES LAKERS
NEW YORK KNICKS
'Se Atene piange Sparta non ride' recita un vecchio proverbio. Nonostante i tempi ed i contesti completamente differenti, questo modo di dire è adattabile anche per descrivere la situazione del basket newyorkese. Sono infatti tempi difficili anche per i Knicks. I risultati anche dall'altra parte del fiume Hudson scarseggiano. Il rollino di marcia degli arancioblu è identico a quello dei cugini dei Nets. Anche in questo frangente gli infortuni non mancano, Chandler e Felton ed i continui problemi al ginocchio di Amar'e Stoudemire rendono quasi obbligate le scelte di coach Woodson. Il tecnico dei Knicks, è a conoscenza della critica situazione ma cerca di spronare i suoi ragazzi. " E' un momento difficile, ma dobbiamo saper reagire e ce la faremo." Piena fiducia nei confronti del tecnico la ripone anche il patron della franchigia James Dolan: " Ho piena fiducia di Mike, mi fido di lui, i giocatori lo seguono con grande rispetto e coinvolgimento, ed è questa la cosa che più conta al momento."
PHILADELPHIA 76ERS
I Sixers hanno trovato l'accordo con due costless agent: Elliot Williams e Lorenzo Brown. Williams, guardia di 25 anni ha trascorso le ultime tre stagioni tra le file dei Portland Trail Blazers. Un infortunio al tallone d'Achille non gli ha però permesso di registrare nemmeno un minuto di presenza nell'ultimo campionato. L'opportunità presentatagli davanti dalla franchigia guidata da Brett Brown fa rima con riscatto. Lorenzo Brown, farà invece con la canotta di Philadelphia il suo esordio assoluto in NBA. Scelto dai Minnesota Timberwolves nel Draft del 2013, il playmaker è stato poi parcheggiato agli Springifiled Armor. Per i due arrivi ci sono stati altrettanti addii. Kwame Brown e Darius Morris, rispettivamente ala e playmaker sono stati infatti tagliati fuori.
SAN ANTONIO SPURS
Momento da incorniciare quello dei San Antonio Spurs di Marco Belinelli. I texani guidano la Western Conference con dieci vittorie su undici gare disputate, il tutto arricchito da una striscia positiva di ben otto successi consecutivi. Raggiunto telefonicamente dalla " Gazzetta dello Sport ", il 'Beli' ha confidato le sue sensazioni in merito alla sua nuova avventura e gli obiettivi prefissati. " Direi che è stato molto positivo il mio impatto qui. L’adattamento prosegue, sto imparando lo stile d’attacco e i metodi di difesa. L’organizzazione è fantastica, c’è tanta serietà e professionismo, coach Popovich è super, sono approdato davvero in un team abituato a vincere, e che vuole continuare a farlo" - ha dichiarato l'ex Chicago. Infine Belinelli parla anche dei suoi sogni nel cassetto e dei suoi desideri personali: " Il mio obiettivo è diventare un giocatore sempre più completo. Essere migliore sia in attacco che in difesa. Voglio il titolo: tengo i piedi per terra ma voglio il titolo".