Martedì 29 ottobre si rialzerà il sipario su una nuova stagione di NBA. Il campionato più spettacolare del mondo, è pronto a ripartire con il giusto mix di certezze e novità, tradizione ed innovazione. La squadra da battere sarà ancora una volta la cannibale Miami. Gli uomini di Spoelstra partono ancora una volta con i favori del pronostico, forti della conferma del trio delle meraviglie: Bosh, James, Wade. Se i biancorossi campioni in carica, rappresentano la conferma della stagione precendente, una rilevante novità sta nella presenza di quattro italiani nel massimo campionato professionistico statunitense di pallacanestro. Mai come quest'anno, l'NBA parlerà italiano. Luigi Datome, Marco Belinelli, Andrea Bargnani e Danilo Gallinari sono "I fantastici quattro" chiamati a portare in alto l'onore italiano nel continente americano. Tra vecchie conoscenze e new entry la pallacanestro azzurra cercherà quindi di lasciare il segno in un campionato sempre più aperto ai giocatori europei. Analizziamo insieme quello che attenderà i quattro cestisti italiani.

LUIGI DATOME

Luigi Datome è l'ultimo prodotto italico in arrivo negli States. L'ala di origini sarde, ha lasciato l'Italia da vice - campione d'Italia con l' Acea Roma. Nel corso dell'ultima parte della scorsa stagione, il tasso di gradimento delle franchigie a stelle e strisce nei suoi confronti è cresciuto esponenzialmente. Boston Celtics e Memphis Grizzlies, sembravano poter essere le squadre più attrezzate a portarlo oltreoceano, ma si sa, tra i due litiganti il terzo gode, ed ecco che nei primi giorni del mese di luglio, il giocatore trova l'accordo biennale con i Detroit Pistons. Datome approda in una squadra giovane e promettente che sotto la guida di un nuovo tecnico dovrà cercare di farsi spazio in una Division, in cui Chicago Bulls ed Indiana Pacers sono di un altro passo. La vetrina degli Europei in cui Datome è sceso sul parquet come capitano della nazionale azzurra ha mostrato le sue principali qualità. E la sua abilità nel canestro da tre è la caratteristica che più ammirano dalle parti del " The Palace of Auburn Hills", anche se la sua pre-season non è ancora ufficialmente iniziata. Complice la piazza apparentemente tranquilla, la pressione del circo mediatico non dovrebbe essere un problema per l'ex Siena, che però, nonostante tutto dovrà sudare un posto da titolare. Valida alternativa del nuovo arrivato Josh Smith, Datome potrebbe garantire la giusta profondità al gioco di Cheeks, al contrario di Jekebro e Villabuena.

MARCO BELINELLI

Da un nuovo arrivato ad uno che l'NBA la " mastica " da diversi anni. Marco Belinelli può essere considerato quasi un veterano. Alla vigilia del sesto anno negli States, il "Beli" comincerà la stagione per la quinta volta con una squadra diversa. Il trasferimento di quest'estate dai Chicago Bulls ai San Antonio Spurs, è motivo di grande orgoglio per il cestista italiano, che finalmente realizza il suo sogno di poter giocare per una squadra in grado di lottare per l'anello. Il secco rifiuto alle faraoniche proposte di Cleveland Cavaliers e Phoenix Suns dimostrano come il giocatore emiliano voglia dare una sterzata decisa alla sua carriera. L'Europeo sloveno ha mostrato un Belinelli dalla doppia faccia, attivo, reattivo e spietato da tre punti nella prima parte del torneo, ma poco lucido e freddo nella fase successiva. Voluto fortemente dal coach Gregg Popovich, nelle prime uscite della pre-season, la guardia ha mostrato grande fiuto con il canestro. Scalare le gerarchie del tecnico serbo non sarà facile, la figura di uno come Ginobili pesa molto, ma le sue capacità offensive, unite al gioco richiesto da Pop potranno regalarci un Belinelli più protagonista rispetto al passato.

ANDREA BARGNANI

Andrea Bargnani fa rima con riscatto. L'ala romana, è il cestista con più esperienza in NBA dei quattro italiani. Arrivato in America nel 2007 fu selezionato dai Toronto Raptors come prima scelta assoluta ai Draft di quell'anno. Le sette stagioni giocate in Canada si sono rivelate difficili, complicate e soprattutto contrassegnate da tanti infortuni che non hanno mai permesso al "Mago" di esprimere il suo reale potenziale. Questa estate è arrivata l'opportunità di cambiare aria. I New York Knicks rappresentano il trampolino da cui ripartire, la giusta piazza nel quale poter tornare ad essere un elemento di rilevante importanza. La pre-season ha mostrato un Bargnani volenteroso e tenace, seppur tormentato ancora da qualche acciacco fisico. Coach Woodson punta molto su di lui, negli ultimi allenamenti, l' ex Benetton Treviso, è stato provato accanto a "Melo" e a Tyson Chandler. A dimostrazione del fatto che, con la franchigia arancioblù le possibilità di tornare a giocare ad alti livelli ci sono tutte.

DANILO GALLINARI

"The last but not the least ". Danilo Gallinari scuola Olimpia Milano, è il più giovane del quartetto. Arrivato nel 2008 ai Knicks, si è trasferito mediante una maxi- trade nel 2011 ai Denver Nuggets. Il cestista azzurro, da sempre freddo e spietato al tiro libero e dotato di una buona mira dai 7,25 metri, sarà costretto a guardare buona parte dell' imminente stagione davanti alla tv. Il grave infortunio al ginocchio destro rimediato lo scorso aprile al ridosso dei Playoff ha infranto i sogni di gloria del "Gallo" e l'opportunità di partecipare all'Europeo. Per rivederlo sul parquet dovremmo aspettare almeno il periodo di gennaio/febbraio del 2014. Una data precisa per il rientro ancora non è stata programmata, ma di sicuro, il giocatore, una volta tornato, troverà delle grosse novità a livello societario e tattico. La fine del lungo matrimonio tra la sua franchigia ed il coach George Karl, nominato anche tecnico dell'anno 2013, ha portato sulla panchina del team del Colorado il giovane Brian Shaw alla sua prima esperienza da head coach. La sensazione è che, con un nuovo assetto ed i nuovi arrivi, Denver, per arrivare per l'undicesima volta consecutiva alla prestigiosa fase dei Playoff, dovrà fare grande affidamento sulle qualità e sull'esperienza di Gallinari, che quest'anno - più che mai - avrà la possibilità di imporsi come leader.

(Foto Getty Images)