Siamo italiani, ed allora partiamo dagli italiani. Come un fulmine a ciel sereno, in meno di 48 ore si apre e si chiude la trattativa che porta Andrea Bargnani a vestire i colori dei New York Knicks. Dopo la meteora Gallinari, draftato dalla franchigia di Manhattan soli tre anni fa, ecco dunque un altro italiano alla ricerca di affermarsi nella "grande mela".

Dopo aver sfiorato l'All Star Game all'inizio della passata stagione, il lungo italiano è incappato in un lungo infortunio che gli ha impedito di calcare i campi di gioco fino a metà dell'annata appena conclusasi, terminata con tanto affanno e con tante critiche. Ruolo da titolare perso in favore di Amir Johnson in quel di Toronto, medie abbassate di quasi quattro volte. Sul finire di aprile, quando il limitre delle trade Nba stava per arrivare, si era parlato a lungo di un suo scambio con Carlos Boozer e Nate Robinson a Chicago, non andato in porto per la protesta a furor di popolo di tutta la città del vento.

Ecco che dunque si arriva a questo weekend, iniziato a Toronto, finito a New York. Dopo la richiesta di Carmelo Anthony di un altro lungo in squadra in grado di tirare da fuori (così da lasciargli un po' più di respiro in marcatura), i Knicks non ci pensano due volte e chiudono la trattativa in 24 ore. Andrea arriva nella capitale del mondo in cambio di Steve Novak, Marcus Camby e la prima scelta al draft del 2016.

L'accordo, per il quale i Knicks pagheranno 22 milioni di dollari d'ingaggio nei prossimi due anni, sarà ufficializzato il 10 luglio, data in cui apriranno i contratti della nuova stagione.

In quel fatidico 10 luglio tuttavia, l'attenzione planetaria sarà rivolta ad uno ed un solo uomo. Dwight Howard dichiarerà la sua futura squadra. Bryant ed i Lakers sono convinti che alla fine il lungo ex-Orlando rimarrà in California, essendo gli unici a potergli garantire un contratto da 118 milioni di dollari in cinque anni.

Non sono della stessa idea le pretendenti del lungo di Atlanta, Houston su tutte. Il suo grande amico Chandler Parsons (icona del futuro della franchigia) ha dichiarato che "lo sento ormai tutti i giorni, non vedo l'ora che venga a visitare i nostri centri sportivi per convincerlo a firmare con noi". I Rockets sono la squadra, dopo Lakers e Knicks, ad avere più spazio salariale in questa finestra di mercato, e potrebbero proporre a Superman un contratto da 88 milioni di dollari per i prossimi 4 anni, garantendo una squadra giovane e di grandissimo valore.

Se la corte di Golden State è timida (ancora da capire se lo scambio Love-David Lee andrà in porto), quella di Atlanta potrebbe diventare qualcosa di più di un semplice apprezzamento. Il punto di forza degli Hawks è il fatto che si tratta della città dove proprio Howard è nato, e dove potrebbe voler tornare a vivere. La posizione di Josh Smith tuttavia, separato in casa ormai da anni, è comunque da verificare.

In attesa che tutti questi rumors si verifichino, una certezza è rappresentata dalla clamorosa trade che ha coinvolto i nuovi Nets di Jason Kidd ed i Boston Celtics alla deriva. Dopo l'addio di Doc Rivers, andato ai Clippers per portare Chris Paul e compagni a giocarsi il titolo, la fila delle cessioni non è terminata.

Dopo aver passato un anno intero ad infangare l'onore ed il rispetto dell'ex compagno ed amico Ray Allen, per essere andato a Miami (ed infilarsi al dito un altro anello) Kevin Garnett accetta clamorosamente la proposta (o meglio i 12 milioni in un anno) di Brooklyn, accasandosi in quel di New York con il compagno di merende Paul Pierce ed il fratello acquisito Jason Terry. In cambio ai Celtics arrivano Wallace ed Humpries, assieme alle prime scelte dei draft 2014, 2016, 2017. A far compagnia al gruppo di emigrati presto si unirà anche Rajon Rondo, il quale potrebbe approdare a Dallas dopo il benserivto a Collison. Boston ripete le mosse di dieci anni fa, chiudendo un ciclo in fretta e furia e gettando le basi per aprirne un altro in tempi brevi. Tutti sanno già d'altra parte, che il draft dell'anno prossimo si prospetta essere il migliore dopo il 2003 (LeBron, Wade, Anthony, Bosh, per dirne un paio).

In conclusione, Chris Paul rimarrà ai Clippers fugando ogni dubbio sulla propria partenza. Ad alimentare il mercato dei costless agent ci sono i pezzi da novanta che rispondono al nome di Igoudala e J.R.Smith (i quali potrebbero rimanere a Denver e New York in caso di prolungamento del contratto), oltre a Monta Ellis e Josh Smith, i quali hanno dato il benservito alle proprie franchigie in cerca di un contratto più alto.

Attenzione a Belinelli, scaricato da Chicago ma richiestissimo in tantissime squadre della lega.