Prezzi alle stelle per accedere all'American Airlines Arena. Senza sborsare almeno 500$, non si entra! Per assistere alla gara dai posti migliori si spende non meno di 1500$. Chi si sottopone al salasso può però consolarsi pensando che 3 anni fa il prezzo medio per gara 7 tra Lakers e Celtics era di oltre 1800 verdoni. Una gara 7 delle Finals NBA non ha bisogno di presentazioni. Bisogna  godersela, esultare o recriminare, e subito dopo raccogliere il concentrato di emozioni vissuto e racchiuderlo in uno scrigno, per riviverle in occasioni di partite della stessa importanza, rammentando i nomi dei campioni, i volti degli sconfitti, e tutta l'epica che solo lo sport americano sa raccontare in queste forme. Qui non si parla di arbitri o tifosi violenti, non si vedono giocatori che ridono mentre la propria squadra perde: qui si parla di spettacolo puro che diviene arte.

Dal 1947, le Finals NBA si sono decise alla settima partita in 16 occasioni.

La prima sfida a concludersi sul 4-3 fu quella disputata nel 1950-51 tra i Rochester Royals (nel tempo divenuti Sacramento Kings) e i New York Knicks. Vincero i primi, trascinati dal numero 11 (maglia ritirata dai Kings) Bob Davies, che al college di Seton Hall si era guadagnato il soprannome di "Harrisburg Houdini per aver contribuito a un record di 43 vittorie consecutive. Altri tempi, ricchissimi di storie e personaggi, con intrecci romanzeschi e sbiadite immagini in bianco e nero che ancora comunicano episodi che non soffrono il peso della polvere del tempo. Otto Graham, il centro con cui i Royals avevano vinto il titolo del '46 dell'allora NBL, nel '51 giocava come quarterback nei Cleveland Browns, vincendo in stagione 11 partite su 12. I Royals si spostarono nel 1972 a Kansas City, ribattezzandosi Kings per differenziarsi dalla squadra di baseball che aveva lo stesso nome. Pochi anni dopo, la loro Kemper Arena venne distrutta da un nubifragio e la società fu costretta a svendere la franchigia a Sacramento...

I Boston Celtics  e i Lakers hanno il primato di gare 7 disputate in finale: ben 9. Per i Celtics, ben 8 vittorie (2 sui St. Louis Hawks, 1 sui Milwaukee Bucks e 5 sui Lakers) e una sconfitta, nel 2010 contro i Lakers. I gialloviola detengono invece il non invidiabile record di sconfitte (5, tutte contro i Celtics) a fronte di 4 vittorie. Oltre a quella contro i rivali di sempre, trionfarono con Magic e Worthy contro i Bad Boys di Detroit e, negli anni '50, con la franchigia a Minneapolis, contro Knicks e Syracuse Nationals, i futuri Philadelphia 76ers.

Dal '68 si assegna il premio di MVP per le Finals. Nessun giocatore ha mai ottenuto questo riconoscimento per due volte in occasione di gare 7. Nell'anno della contestazione studentesca accadde qualcosa di irripetuto: come miglior giocatore delle finals venne proclamato Jerry West dei Lakers, nonostante i gialloviola fossero stati sconfitti 4-3 dai soliti Celtics. Destino incredibile, quello dell'uomo immortalato sul logo  della NBA. Anche il suo tiro più famoso, quello che l'anno dopo realizzò dalla sua metà campo contro i Knicks, non servì ai Lakers a vincere la partita, e NY vinse le finali per 4-3.

Tra i premiati, Wes Unseld (l'unico rookie, insieme a Wilt Chamberlain, a vincere il titolo di MVP), Reed. Bird, Havlicek, Olajuwon e in tempi più recenti Kobe e Duncan.

Gli Heat non hanno mai vissuto l'esperienza di una finale decisa dalla settima gara. Gli Spurs di Popovich nel loro immenso bagaglio di esperienza racchiudono anche questo. Nel 2005 vincero il titolo battendo 4-3 i Pistons, che in semifinale avevano sconfitto con lo stesso punteggio proprio Miami. Di quella squadra restano, oltre a Pops, i Big Three. Gli Spurs vinsero le prime 2 gare in casa, persero le 2 successive a Motown ma ne tornarono vincenti dopo gara 5, decisa al supplementare da Big Shot Rob  Horry, sprecarono il primo match point in casa ma non il secondo, imponendosi per 81-74 con 25 punti e 11 rimbalzi di Duncan.

Scrittori e poeti hanno inchiostro e pergamena pronti: stanotte si scriverà di nuove gesta immortali di divini eroi.