La granitica certezza di poter raggiungere ogni obiettivo non sarà stata minimamente scalfita da una sconfitta, tuttavia si avverte qualche fastidioso ticchettio alle pareti del gigantesco ego dell'uomo che "ha portato i suoi talenti a South Beach".  La sconfitta in gara 1 patita contro gli Spurs ha  lasciato qualche strascico, evidenziando le lacune che la maggior parte dei commentatori aveva ampiamente previsto. LeBron è solo. Le due superstar che dovrebbero affiancarlo nella versione Heat dei Big 3, Bosh e Wade, hanno giocato sotto le aspettative, vuoi per  una cronica mancanza di carisma, vuoi per seccature fisiche. LeBron, che più volte alla vigilia delle gare dei playoff aveva chiesto  l'aiuto dei compagni, in gara 1 non ha preso tiri nei primi 5 minuti del quarto periodo, quelli in cui San Antonio ha costruito la vittoria. Sia stato per la difesa degli Spurs o perché James si fida, comunque, dei compagni con cui ha conquistato il primo anello, il risultato ha sorriso ai texani. Miami non perde due partite di fila dallo scorso 10 gennaio, quando alla sconfitta con Indiana seguì quella con Portland. Nella gara contro i Trail Blazers, Bosh realizzò 29 punti. Miami imparò la lezione e di lì a poche settimane avrebbe dato il via alla striscia di 27 vittorie a cui, dopo la sconfitta con Chicago che ne interruppe l'imbattibilità, seguì il successo contro gli Spurs. In quella gara coach Spoelstra rinunciò a Wade e James, così come nella sfida precedente Popovich aveva fatto con i suoi migliori giocatori, e Bosh fu decisivo con 23 punti e 9 rimbalzi. 
 
Se Miami spera quindi di ritrovare il Bosh determinante con cui scaricare LeBron da tutte le responsabilità, San Antonio si gode il Parker pazzesco di gara 1 e sogna il replay, magara con un'altra giocata decisiva e impossibile del play francese. RC Buford e Popovich si stanno godendo i frutti della loro lungimiranza. L'aver puntato su un teeneger sconosciuto a tanti guru dello scouting NBA è stata una scommessa che, come quella fatta su Ginobili due anni prima, nel corso degli anni, ha ampiamente ripagato: l'argentino fu scelto con la chiamata numero 57, il francese con la numero 28. Parker ha rivelato come solo 2 anni fa, dopo i Mondiali in Lituania, coach Popovich gli abbia finalmente concesso lo stato di leader, gradi meritati dopo essere entrato in punta di piedi in una squadra in cui le stelle e le guide dello spogliatoio erano notoriamente prima delle twin towers Robinson e Duncan, quindi il caraibico e Ginobili. Parker ha vissuto lo status di superstar godendosi la mondanità senza che matrimonio e divorzio hollywoodiano incidessero in negativo sulle sue prestazioni. 
 
L'approccio a gara 2, nelle dichiarazioni della vigilia, è come prevedibile diverso. LeBron ostenta sicurazza. Gara 1 è stata solo un episodio di una saga che si preannuncia lunga. Tuttavia, il Prescelto sa di essere atteso al varco. Il Re è temuto ma non amato da tutti. Schiere di detrattori sono sempre pronti a lanciare fango e pietre sulla sua statua a ogni passo falso, e l'aver investito i compagni di troppe responsabilità, tattica rivelatasi perdente, è stata un'occasione imperdibile per attaccarlo. 
 
In casa Spurs si vedono facce rilassate e toni tranquilli. Coach Popovich ha optato anche per un "riposo mentale", evitando di sottoporre i suoi alla visione del video di gara 1. Sarà la calma dei forti, o la saggezza dei veterani. "Dimenticare" e "ricordare" sono i verbi più usati nelle dichiarazioni degli Spurs. "Dimenticare" che si è sull'1-0, "ricordare" come si è giunti a questo punto.C'è comunque un'altra enorme differenza tra le due squadre, che dopo gara 1 è più evidente che mai: la pressione. Miami è il posto più bello del mondo quando si vince, altrimenti diventa un inferno mediatico simile ai peggiori angoli del calcio europeo. San Antonio è invece un posto dove, anche a questi livelli e a questo punto della stagione, si può sorridere. Le superstar di Miami tremano dinanzi all'ipotesi di un flop che ne inclinerebbe lo status, i veterani di San Antonio scherzano sulla propria età e sui propri acciacchi evitando di pensare a un successo che tradurrebbe le loro già straordinarie carriere in pagine di epica.
 
L'NBA si prepara a gara 2 di uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo mettendo in primo piano, come sempre, stelle, storie, giocate, spettacolo, emozioni, ambizioni. In Italia ci si avvicina a gara 1 delle finali scudetto tra polemiche, sospetti, minacce, inciviltà e cafonaggine: se finisce in prima pagina, il basket italiano lo fa per motivi che con lo sport non hanno nulla a che fare.