Coach Vogel prima della partita respinge le domande relative a una già scritta finale tra Spurs e Heat. Ben conoscendo il carattere dei suoi giocatori, Vogel è certo che la serie è tutt'altro che decisa. I fatti gli daranno ragione.
Ispirati da Miss America 2009, una ragazza dell'Indiana, che prima della partita canta l'inno nazionale, I Pacers hanno una partenza da sogno e piazzano un parziale di 11-0 in cui George Hill si rende protagonista con 7 punti. Dopo aver sbagliato le prime 6 conclusioni, gli Heat si sbloccano con un libero di James e in 6 minuti riescono a passare in vantaggio con una schiacciata di Haslem (16-17). Indiana allunga nuovamente graze a Stephenson e chiude il primo quarto sul 26-22.
Nel secondo quarto Miami continua ad avere problemi offensivi. Dopo una tripla di Allen, infatti, i campioni in carica non riescono a centrare il canestro per i successivi 4 minuti, permettendo ai Pacers di accumulare 9 punti di vantaggio (34-25). Solo negli ultimi 2 minuti del primo tempo, gli Heat migliorano le percentuali e grazie a Chalmers e Bosh contengono il gap, che si riduce a un solo punto (48-47) quando James infila la retina a fil di sirena. Il terzo quarto si apre con un nuovo sorpasso degli ospiti, sempre con Chalmers protagonista, che porta i suoi al massimo vantaggio (54-60 a 7:36). Indiana risponde con le sue torri, Hibbert e West, che macinano punti in area, e con una tripla allo scadere di Stephenson si riportano sul + 7 (77-70). Il vantaggio dei padroni di casa si dilata fino al + 9 grazie a Hibbert (81-72), ma Miami non demorde e con 4 punti a testa di Chalmers e Wade e con una tripla di James impatta sull'83 pari. Un trepunti di Allen porta gli ospiti in vantaggio (86-89) a 5:14 dal termine. Indiana alza la qualità della sua difesa e costringe gli avversari a fallire le 5 conclusioni successive. Ne nasce un parziale di 9-0, con 5 punti di Hibbert, che permette ai Pacers di portarsi sul 94-89 con 1:30 da giocare. Una tripla di James è l'ultimo lampo degli Heat, che perdono il "Prescelto", autore del sesto fallo, e si arrendono definitivamente con una palla persa da Wade.
A fine gara, Hibbert si fa beffe di previsioni e analisti: "We're never going to give up. We're relentless,'' Hibbert said after another big game. "All those guys in there, they believe we can win. No matter what all the analysts or whoever says anything, they count us out, those guys in the locker room were ready to play and we went out and played our hearts out.''
Coach Spoelstra sa dove migliorare per ribaltare la serie: ""That's what the series is about, who can get to who and do it for longer periods of time. They kept us out of the paint. We'll just have to do it better.'' Chris Bosh condivide l'analisi del coach: "We had them right where we wanted them, but every time we would get a stop, especially in the fourth quarter, we didn't come up with the rebound. It was there for us, but we didn't capitalize.'' James invece non è d'accordo con gli arbitri su un paio di episodi: "It was a couple of fouls that I didn't feel like were fouls, personal fouls on me, but that's how the game goes sometimes."
David West è orgoglioso della prestazione della propria squadra: "I just felt the guys showed a lot of fight. We've got a group of guys on this team that are full of heart. A tough group, willing to step up to the challenge. We knew this was a make-or-break game for us.'' West probabilmente sapeva che, da quando giocano insieme James, Wade e Bosh, Miami ha sempre vinto le serie quando si è trovata in vantaggio per 3-1, chiudendole in gara 5: è successo due volte contro i Bulls, contro Thunder, Knicks e 76ers. Evidentemente, il finale di questa serie è tutto da scrivere.