Troppi Spurs o troppi pochi Grizzlies? Come sempre la verità sta nel mezzo. Certo questa sera il divario tra le due squadre è sembrato irrimediabilmente troppo grande, ma con il passare delle partite Memphis ha le possibilità di migliorarsi.

Sin dalle prime battute di gioco la partita prende la piega che i padroni di casa decidono di imporre, piegando gli avversari in ogni fase di gioco: tiro da tre con Bonner e Green, pick and roll con Tim Duncan, isolamento con Tony Parker. Gli uomini di Popovich ingranano in una di quelle serate in cui riesce tutto, e tutto alla perfezione. I Grizzlies non riescono mai ad impensierire San Antonio, dimostrando evidenti lacune in alcuni uomini in squadra. Nonostante Gasol e Randolph stiano disputando una delle migliori stagoni della loro carriera, oltre al miglioramento spropositato del pointguard Conely, Memphis sembra non avere l'uomo chiave per vincere una finale.

E' forse prematuro trarre i primi bilanci dopo una sola gara di una finale di Conference, ma un divario di 23 punti rischia di essere irrecuperabile.

Tony Parker guida i suoi con una partita al limite della perfezione, condita da 20 punti e 9 assist. Con Duncan che si occupa della difesa (raccogliendo 10 rimbalzi), l'attacco viene lasciato ai giovani Leonard (18 punti) e Danny Green (16). Dalla panchina, oltre al solito apporto di Ginobili, arrivano anche i punti di Bonner e Neal, i quali chiudono rispettivamente con 12 ed 11 punti.

I Grizzlies imbattono in una delle peggiori serate della loro stagione, esattamente in una delle peggiori serate della carriera di Zach Randolph. Z-Bo chiude infatti con appena 2 punti, registrando un inconsistente 1-8 dal campo. Marc Gasol aiuta con 15 punti, dopodichè è il solo Pondexter con 14 a raggiungere la doppia cifra.

Il tempo per ricaricare le batterie forse non c'è, ma i Grizzlies dovranno riuscire a scrollarsi di dosso in fretta l'adrenalina di aver raggiunto queste finali sbarazzandosi dei Thunder, o potrebbero ritrovarsi nella stessa loro situazione prima del previsto.