All'American Airlines Arena di Miami, qualche minuto prima del tip off, LeBron James viene premiato con il 4 trofeo Mvp della sua carriera, divenendo il più giovane nella storia a conseguire questo traguardo.

CHICAGO BULLS - MIAMI HEAT 93 - 86

Ad una settimana abbondante dall'ultima gara, i Mami Heat si ritrovano scompassati e fuorigiri. Al contrario, i Bulls senza leader, sempre sul pezzo in questi giorni Playoff, non mollano un centimetro e costringono i padroni di casa al peggior primo quarto dell'intera stagione, chiuso con appena 17 punti. Il secondo tempo sembra partire su ritmi decisamente migliori ma, dopo qualche minuto, tornano le fasi di stallo. Ecco quindi che le due squadre vanno negli spogliatoi sul risultato di 37 pari. Nella ripresa i padroni di casa sembrano ripristinare la carte in tavola, allungando di qualche punto sui Bulls, i quali tuttavia non fanno lasciare indietro e rimangono sempre in partita. Il neo Mvp LeBron James, dopo aver chiuso il primo tempo con il minor numero di punti nella sua carriera nei Playoff (solo 2), si sveglia nell'ultimo periodo e termina la gara con 24, ai quali vanno aggiunti 8 rimbalzi e 7 assist. Quando James, a 5 dalla fine, realizza due canestri con fallo consecutivi, la sfida sembra ormai avere il suo vincitore. Tuttavia, i Bulls tornano alla carica a suon di triple, due negli ultimi tre minuti del nostro Belinelli, che chiude con 10 punti. A poco più di un minuto dal termine, sul punteggio di 86 pari, Chicago mette in mostra quanto importante sia, al di là del valore di una squadra, la totale concentrazione sui ritmi di una partita Nba. Gli Heat infatti, senza ritmo da otto giorni, non segneranno più nessun punti, chiudendo la gara con un parziale di 7-0. Nate Robinson è il grande protagionista, terminando la sua gara con 27 punti e 9 assist. Jimmy Butler chiude la sua terza gara consecutiva senza sedersi un secondo in panchina con 21 punti e 14 rimbalzi. Doppia doppia anche per Noah, con 13 punti ed 11 rimbalzi. Dall'altra parte, Wade e Bosh non ingranano e combinano per soli 23 punti. Vittoria pesante su un campo quasi impenetrabile per i Bulls, i quali aspettano ancora invani un improbabile ritorno di Rose, per far si che questo vantaggio rimanga per tutta la serie. Appuntamento a mercoledì notte per il secondo episodio.

GOLDEN STATE WARRIORS - SAN ANTONIO SPURS 127 - 129

Tutti sapevano che questa poteva essere una serie entusiasmante, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare un inizio migliore. I Warriors, trascinati dal solito terzo quarto da urlo con 22 punti di Steph Curry, arrivano a 2 minuti dal termine del quarto periodo con un vantaggio di ben 10 punti. L'inesperienza degli ospiti combacia con la scaltrezza degli Spurs, i quali chiudono i 48 minuti con un parziale di 12-2 che consente alle due squadre di andare all'overtime. Dopo che, sullo scoccare della sirena del quarto quarto, era stato Curry a fallire il match point, Manu Ginobili non coglie la stessa opportunità allo scadere del primo tempo supplementare, portando così le due squadre al doppio overtime sul punteggio di 115 pari. Chi si aspetta una partita dura e con pochi punti, quasi fosse una sfida ai calci di rigore, rimane sorpreso dai 26 punti totali che verrano segnati in questi ultimi 5 minuti. Dopo che, con un solo minuto restante da giocare, gli Spurs si portano sul +5 grazie ad una tripla del solito Danny Green, tutto fa pensare ad un epilogo ormai giunto della gara. La follia dei Warriors tuttavia non è esaurita, e dopo due possessi scellerati dei padroni di casa, Jack e compagni si portano davanti sul 127-126 a 4 secondi dalla sirena. Popovich chiama il timeout ed organizza il miracolo: Leonard dalla rimessa serve Ginobili lasciato solo dall'altram parte del campo; il veterano argentino non ci pensa un secondo e scaglia la tripla della vittoria che fa impazzire il pubblico di San Antonio. I 44 punti di Curry non bastano ai Warriors i quali, tuttavia, se giocheranno con questa sfrontatezza tutta la serie, saranno sicuramente duri a morire. Duncan chiude con 19 punti ed 11 rimbalzi, anche se rimane in panchina per tutti gli overtime in favore di un grande Diaw. 22 per Green, 6-9 da tre, e 28 per Parker, il quale aggiunge anche 8 rimbalzi ed altrettanti assist.