All'arrivo di Fucecchio, è Pascal Ackermann ad alzare le braccia al cielo, nella tappa dedicata a Gino Bartali e a Indro Montanelli, storica penna del Corriere della Sera prima e del Giornale (di cui fu fondatore) poi, nato proprio a Fucecchio 110 anni fa. Il tedesco finalizza un ottimo lavoro della squadra, mettendo in fila tutti i migliori velocisti presenti, a partire da Viviani e Ewan, secondo e terzo all'arrivo. Ackermann conquista così anche la maglia ciclamino di leader della classifica a punti. La maglia rosa, invece, resta sulle spalle di Primoz Roglic, mentre quella bianca dedicata ai giovani è ancora proprietà di Miguel Angel Lopez e quella azzurra dedicata agli scalatori resta a Giulio Ciccone, che conquista entrambi i GPM di giornata, mettendo in cascina altri punti utili.
La corsa
Si parte da Bologna sotto una pioggia battente, che caratterizzerà le prime due ore di corsa. Si forma subito un gruppetto all'attacco, composto da otto corridori: ci sono i due specialisti delle fughe, Mirco Maestri e Marco Frapporti e la maglia azzurra Giulio Ciccone, con loro François Bidard, Lukasz Owsian, Sean Bennett, Damiano Cima e William Clarke. Gli otto uomini al comando riescono a raggiungere un vantaggio massimo di 4' e 40", mentre alle loro spalle, tutte le squadre dei velocisti piazzano un loro uomo in testa al gruppo per controllare la situazione. Dopo essere entrati in terra toscana, la situazione meteo cambia e smette di piovere. Eccezion fatta per una caduta, fortunatamente senza conseguenze, di Dario Cataldo, non accade più nulla fino ai due traguardi volanti di Montespertoli e di Empoli, vinti rispettivamente da Frapporti e Cima. Fra i due traguardi volanti, va segnalata la caduta di Guillaume Boivin che, nonostante qualche visibile escoriazione, riesce a riprendere la corsa.
Superato il secondo traguardo volante, mancano 58 km all'arrivo e torna la pioggia sulla corsa, accompagnata da un forte vento, che soffia in direzione contraria al senso di marcia dei corridori. Con questa nuova situazione climatica, i corridori arrivano ai piedi della salita di Montalbano, primo GPM di giornata, salita di terza categoria, lunga 5.8 km con una pendenza media del 7.7%. Mentre nel gruppo si porta in testa la Bahrain-Merida di Nibali, fra i fuggitivi, Ciccone inizia subito il forcing e prova a liberarsi, uno dopo l'altro, di tutti i suoi compagni di avventura. L'abruzzese riesce a transitare per primo al GPM, rafforzando così la sua leadership nella classifica dedicata agli scalatori, ma riescono a restare con lui anche Bidard e Owsian. Poco dopo lo scollinamento anche Frapporti, impeccabile nella gestione dello sforzo in salita, riesce a raggiungere il trio di testa. Nel frattempo, Jakub Mareczko, velocista del team CCC, giunge in cima staccato dal gruppo della maglia rosa, a causa di una foratura, e non riuscirà più a rientrare.
Smette di piovere e in discesa Bakelants prova ad allungare sul gruppo, ma viene ripreso ancor prima dell'inizio della salita di San Baronto, che i quattro fuggitivi approcciano con un vantaggio sul gruppo maglia rosa inferiore al minuto. Nei dieci chilometri di salita, quarta categoria con pendenza media di poco inferiore al 3%, oltre a una caduta di Sutterlin e Carrettero della Movistar nella pancia del gruppo, c'è davvero poco da segnalare. Frapporti non riesce più a tenere il ritmo degli altri tre e si stacca in prossimità del GPM, dove Ciccone guadagna altri punti per la classifica della maglia azzurra, transitando nuovamente per primo, con un vantaggio di poco superiore al minuto sul gruppo, guidato per tutta la salita dal danese Honoré, corridore della Deceunick Quick-Step di Elia Viviani. Come in occasione del primo GPM, Frapporti sfrutta la discesa e si porta nuovamente sui tre compagni di fuga, mentre dai -20 chilometri al traguardo, nel gruppo maglia rosa, la Bora-Hansgroe si porta in testa a dettare il ritmo, per preparare la volata di Pascal Ackermann.
Quando mancano dieci chilometri al traguardo, Nizzolo, uno degli attesi protagonisti della volata, è costretto a dire addio ai sogni di gloria odierni, a causa di una foratura, che lo costringe a staccarsi dal gruppo. Ai meno sette chilometri, i fuggitivi vengono ripresi, dopo essersi stretti vicendevolmente la mano in segno di rispetto e di ringraziamento per tutto lo sforzo condiviso. Il gruppo continua a essere tirato dalla Bora- Hansgroe, tranne che per alcune centinaia di metri, dopo il cartello dei tre chilometri all'arrivo, in cui si portano in testa i Dimension Data, per portare avanti Gibbons, vista la defezione di Nizzolo. Ai meno due, un'altra foratura mette fuori dai giochi anche Manuel Belletti.
Poco dopo l'ingresso nell'ultimo chilometro, una caduta di Le Gac della Groupama, quasi in testa al gruppo, rischia di stravolgere la gara, ma fortunatamente nessuno viene coinvolto. Negli ultimi cinquecento metri, la squadra meglio disposta è la Lotto Soudal, che ha due uomini pronti a lanciare Caleb Ewan, che è infatti il primo a partire, ma immediatamente viene seguito da Pascal Ackermann, che lo supera con uno sprint di potenza. Nel frattempo prova a rimontare Elia Viviani, che aveva battezzato la ruota di Gaviria e aveva perso l'attimo. Il veronese riesce a superare l'australiano, ma non può nulla contro un eccezionale Ackermann, che all'esordio in un grande Giro riesce subito a vincere una tappa.
Per quanto riguarda gli italiani, ottima la prestazione di Cimolai e Sbaragli della Israel Cycling Academy, che chiudono rispettivamente in sesta e nona posizione. Invariata la classifica generale, con Roglic ancora leader. Domani si ripartirà da Vinci e dopo 220 km si arriverà a Orbetello, dove i velocisti, fatta salva la possibilità di un arrivo della fuga, avranno una nuova occasione per battagliare tra loro e mettersi in mostra.
Ordine d'arrivo:
1) ACKERMANN Pascal 4h 44’ 43”0’ 10”0’ 00”
2) VIVIANI Elia s.t.
3) EWAN Caleb s.t.
4) GAVIRIA RENDON Fernando s.t.
5) DEMARE Arnaud s.t.
6) CIMOLAI Davide s.t.
7) KUZNETSOV Viacheslav s.t.
8) DE BUYST Jasper s.t.
9) SBARAGLI Kristian s.t.
10) SELIG Rüdiger s.t.