E' forse la partita più attesa nella storia recente del rugby italiano, non tanto per il blasone dell'avversario (che è comunque davanti agli azzurri nel ranking) ma per la grande carica di significati che è stata data a un match che potrebbe seriamente cambiare gli equilibri del rugby europeo. Italia-Georgia è la sfida che in tanti da anni stavano aspettando: i detrattori per poter finalmente sfogare il proprio rancore nei confronti della nazionale, i tifosi per poter zittire a loro volta i suddetti detrattori, e i tifosi georgiani per dimostrare di poter essere davvero tra le grandi d'Europa.
Conor O'Shea è stato fin da subito pienamente consapevole di quanto importante fosse questo match, non solo in ottica ranking, e per questo ha programmato la preparazione del mese di test-match con uno sguardo particolare proprio a questa sfida. Lo dimostra la formazione mandata a Chicago, priva di tanti titolari, tenuti a riposo proprio per la partita del Franchi. Saranno infatti 10 i giocatori impiegati dall'inizio che non hanno effettuato la traversata oceanica della settimana scorsa, e avrebbero dovuto essere 12 se gli infortuni di Parisse e Hayward non avessero privato la nazionale di altri due titolari, di cui uno - il capitano - fondamentale in una partita dove è necessario mantenere ordine e disciplina e non farsi divorare dalla tensione.
Formazione che quindi vede un reparto di avanti "fresco" escluso il numero 8 Steyn, in sostituzione di Parisse. In prima linea ci saranno Lovotti e Ferrari piloni, con Ghiraldini - promosso capitano, come in Giappone - tallonatore. In seconda linea toccherà a Budd e Zanni, mentre in terza Steyn sarà affiancato da Negri e Polledri. I nostri otto avranno di fronte un pacchetto di avanti fortissimo, vero punto di forza dei georgiani che proprio su questo incentreranno la loro partita. Dall'altra parte l'Italia avrà il compito di far tenere il pallone in mano il meno possibile ai Lelos, obbligandoli a giocare al largo o a calciare, e facendo in modo di non rendere l'incontro eccessivamente "fisico".
Limitando il pacchetto degli avanti georgiano, l'Italia potrà poi dire la sua con i trequarti, sulla carta invece superiori rispetto agli avversari. Le ali saranno Bellini (confermato dopo Chicago) e Tommaso Benvenuti, con Campagnaro che stavolta affiancherà Castello. Estremo sarà di nuovo Sperandio, che dopo la prestazione tra luci ed ombre contro l'Irlanda potrà esprimere ancora meglio il suo potenziale contro una selezione che potrebbe soffrire il suo modo di giocare. In mediana Tebaldi vince il ballottaggio con Palazzani e viene anch'egli confermato dopo Chicago, mentre all'apertura toccherà a Tommaso Allan.
Calcio d'inizio previsto per le ore 15, allo stadio Artemio Franchi di Firenze. Arbitra il neozelandese Jackson, assistenti l'irlandese Murphy e il giapponese Kubo; l'inglese Hughes si occuperà del TMO.