E’ un’Italia a dai due volti quella che esce dall’Olimpico: da una parte la soddisfazione per una grande prestazione al cospetto dell’Irlanda, pochi mesi fa giustiziera degli All Blacks, dall’altra l’amarezza per un risultato storico sognato e sfiorato per quasi 80 minuti. I ragazzi di O’Shea hanno messo sotto scacco l’armata irlandese per larghi tratti, lottando su ogni pallone e spingendo a tutta in ogni occasione, rimontando, andando in vantaggio e resistendo per quanto possibile al ritorno avversario. Il 16-26 finale si sviluppa principalmente su due errori chiave del match azzurro: la seconda meta di Stockdale su calcio d’inizio, inaccettabile a questi livelli, e i 10 punti buttati via tra calci e trasformazioni, metà di questi probabilmente fattibili. Mancano infatti 3 punti su un calcio di punizione da 45 metri (forse si poteva andare in rimessa), le trasformazioni delle due mete e altri 3 da McInley a tempo scaduto, che potevano valere un meritatissimo punto di bonus per gli azzurri.

Avvio dell’Irlanda superiore ma non straripante come ci si aspettava: l’indisciplina azzurra (e un’interpretazione particolare di alcune situazioni da parte di Jackson) portano più volte i verdi nei 22 italiani, violati dalla prima meta di Roux. Gli azzurri rispondono, prima tentando la fortuna con il calcio da lontano di Allan, poi mettendone uno più agevole per il 7-3 dopo un’azione d’attacco prolungata. La sensazione è che gli azzurri possano giocarsela bene, ma nemmeno il tempo di segnare i 3 punti sul tabellone e Stockdale sfrutta, su calcio d’avvio, l’incredibile pasticcio azzurro: Budd sbaglia il posizionamento e si fa scavalcare dall’ovale, Campagnaro pasticcia nel tentativo di addomesticarlo e M’Banda non riesce a fermare uno Stockdale che aveva già messo la freccia. Sexton poi grazia gli azzurri e non trasforma.

La meta di Stockdale | twitter - @SixNationsRugby
La meta di Stockdale | twitter - @SixNationsRugby

Quello che però è cambiato negli ultimi tempi è sicuramente la tenuta mentale, ancora una volta sotto 12-3 l’Italia reagisce di nuovo, si riporta dall’altra parte e torna sotto break con Allan. L’Irlanda vacilla, soprattutto perché la rimessa laterale non funziona, mentre quella azzurra nel giro di poche partite si è trasformata da croce a delizia. E’ proprio da una palla rubata in touche che l’Italia affonda il primo colpo: pallone recuperato e giocato su Hayward che apre in due la linea del vantaggio irlandese, Tebaldi gioca su Allan il quale apre splendidamente su Padovani che può schiacciare indisturbato. Il 10 azzurro manca il calcio del sorpasso, ma al 38’ Tebaldi ruba palla e scatena l’offensiva azzurra: calcio lunghissimo con Campagnaro e Padovani a mettere pressione a Kearney, pallone ancora azzurro e cambio di fronte per M’Banda che carica ai 5 metri, Morisi raccoglie e schiaccia per il vantaggio.

Al rientro dagli spogliatoi l’Irlanda accelera: un fuorigioco dubbio fischiato agli azzurri lancia la più classica delle azioni multifase irlandesi, conclusa con la meta di Earls. Per gli azzurri a questo punto è difficile trovare energie per rispondere, ma nemmeno dall’altra parte la benzina è tanta. Il match resta per molto tempo sul 16-19, fino a quando la maul irlandese non colpisce e porta alla squadra di Smith anche il punto di bonus. L’Italia spreca ancora due grandi occasioni, prima con un multifase prolungato vanificato a un metro dalla linea di meta, poi con una touche sbagliata nei 22 avversari. A tempo scaduto McInley prova un calcio difficile per conquistare il punto di bonus, ma il pallone vola a destra dei pali e Jackson chiude l’incontro sul 16-26.

L'azione di Hayward | twitter - @SixNationsRugby
L'azione di Hayward | twitter - @SixNationsRugby

Sicuramente la prestazione migliore di questo Sei Nazioni fino a questo momento e dell’intera gestione O’Shea: partita che però si va ad aggiungere alla lista delle occasioni sprecate, insieme alla partita dell’Olimpico dello scorso anno con la Scozia e a quella di Twickenham con l’Inghilterra nel 2017. Restano però tanti segnali positivi da cogliere e da coltivare in vista del finale di torneo: difficile pensare di fare il risultato in casa dell’Inghilterra – che però negli ultimi tempi ha sempre faticato a riprendersi dalle sconfitte, e quella col Galles è stata un brutto colpo – mentre la chiusura all’Olimpico contro la Francia va sicuramente messa nel mirino, al netto dell’ottima vittoria dei francesi contro la Scozia. Si ritornerà in campo tra due settimane, appuntamento al 9 Marzo per Inghilterra-Italia.