Il romanzo lo abbiamo letto, l’epilogo invece è tutto da scrivere: all’Olimpico bisogna vincere, nient’altro. Lo ha detto chiaramente Conor O’Shea, lo hanno fatto capire i ragazzi, lo vogliono i tifosi. Quella di Roma è la partita che può salvare, o quantomeno rendere non del tutto insufficiente, il Sei Nazioni di Italia e Francia: entrambe hanno faticato, tanto, troppo, ed entrambe non sono quasi mai riuscite ad ottenere risultati concreti. La squadra di Brunel ha ottenuto un solo successo, contro una Scozia in giornata no, mentre gli azzurri sono ancora una volta ancorati allo 0 della casella “vittorie”, nonostante una grandissima partita contro l’Irlanda.

Italia e Francia hanno entrambe bisogno di certezze. Gli azzurri sono cresciuti tanto sotto la guida di O'Shea, hanno confermato la loro superiorità contro squadre di livello come Fiji, Giappone e Georgia ma hanno bisogno di una vittoria pesante per sbloccarsi definitivamente. I francesi devono necessariamente ritrovare conferma di essere in grado di poter battere almeno gli anelli più deboli della catena dei Sei Nazioni, prima che la tensione creata dai tanti problemi interi divori del tutto la squadra. Vincere a Roma rappresenterebbe un'importante chiusura di torneo per entrambe le formazioni, prima di buttarsi verso il mondiale giapponese.

(twitter - @Federugby)
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Capitolo formazioni: Brunel opta, ovviamente, per uno schieramento più fisico possibile, anche perché l'Inghilterra ha dimostrato a Twickenham che gli azzurri possono patire notevolmente un certo tipo di gioco improntato alla fisicità. Dall'altra parte O'Shea deve far fronte ad un numero di assenze spropositato, soprattutto nel reparto trequarti, dove partirà dal primo minuto l'esordiente Zanon al fianco di Luca Morisi, mentre in panchina andrà Sperandio. Una delle chiavi del match sarà ovviamente la mischia, punto di forza dei francesi che si affidano ad una prima linea di tutto rispetto con Falgoux, il capitano Guirado e il fortissimo Demba Bamba, con il quale dovrà vedersela il nostro Lovotti. Insieme a lui ci saranno Ghiraldini e Pasquali, promosso titolare al posto di Ferrari. Completano il pacchetto di mischia azzurro Sisi e Ruzza in seconda linea, poi Steyn, il ritrovato Polledri e Parisse in terza. Confermata la mediana Tebaldi-Allan e le ali Esposito e Padovani, così come Hayward ad estremo. Brunel punta invece su Medard, con Fofana primo centro ad affiancare Basteraud. Confermate le ali e la mediana, mentre cambiano quasi del tutto seconda e terza linea: Willemse affianca Lambey, mentre insieme a Picamoles ci sono Alldritt e Camara.

ITALIA: 15 Jayden Hayward, 14 Edoardo Padovani, 13 Marco Zanon, 12 Luca Morisi, 11 Angelo Esposito, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (cap), 7 Jake Polledri, 6 Braam Steyn, 5 Federico Ruzza, 4 David Sisi, 3 Tiziano Pasquali, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lovotti. 
A disposizione: 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traore, 18 Simone Ferrari, 19 Alessandro Zanni, 20 Sebastian Negri, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Ian McKinley, 23 Luca Sperandio.

FRANCIA: 15 Maxime Medard, 14 Damian Penaud, 13 Mathieu Bastareaud, 12 Wesley Fofana, 11 Yoann Huget, 10 Romain Ntamack, 9 Antoine Dupont, 8 Louis Picamoles, 7 Yacouba Camara, 6 Gregory Alldritt, 5 Paul Willemse, 4 Felix Lambey, 3 Demba Bamba, 2 Guilhem Guirado (cap), 1 Etienne Falgoux. 
A disposizione: 16 Camille Chat, 17 Dany Priso, 18 Dorian Aldegheri, 19 Paul Gabrillagues, 20 Arthur Iturria, 21 Baptiste Serin, 22 Camille Lopez, 23 Thomas Ramos.

Sulla carta gli azzurri partono comunque sfavoriti, ma la Francia arriva a Roma sull'orlo di una crisi di nervi che la vittoria con la Scozia ha mitigato solo parzialmente, essendo stata preceduta e seguita da due brutte sconfitte contro Inghilterra e Irlanda. La squadra di Brunel di certezze ne ha poche, una tra tutte la forza del proprio impatto fisico, ed è proprio su quelle che cercherà di mettere in difficoltà l'Italia, che dal canto suo proverà a minare proprio quelli che i francesi considerano dei punti di forza. E' una partita dove il fattore nervi può essere decisivo: il primo che perde la bussola perderà anche la partita.