Alla quarta giornata arriva il primo doppio stop per le franchigie italiane impegnate nel Pro14. Dopo una partenza sicuramente migliore rispetto alle aspettative, questa volta le due formazioni nulla hanno potuto contro Ospreys e Dragons. La prima si è dimostrata, come da pronostico, ancora un gradino sopra rispetto alla pur volenterosa Benetton Treviso, mentre a Newport le Zebre avrebbero potuto forse ottenere qualcosa in più da una partita che sembrava comunque alla portata.
La partenza delle Zebre, così come contro Cardiff, anche questa volta è da incubo. I Dragons hanno un disperato bisogno di vincere per uscire dalla crisi e partono a mille allora, andando in vantaggio col piede di Robson e allungando con la prima marcatura pesante del match: azione manovrata nella 22 delle Zebre, Canna sbaglia completamente il tempo dell'intervento proprio su Robson, che ha praticamente la strada spianata verso l'area di meta. Sull'8-0 però le Zebre reagiscono, e lo stesso Canna si riscatta subito con un bellissimo calcio a scavalcare che manda in meta un reattivo Bellini. Il match è combattuto ed equilibrato, anche se gli uomini di Bradley appaiono meno brillanti del solito, ma nel finale i gallesi spingono per andare all'intervallo con un margine rassicurante e dopo un finale di frazione tenuto con le unghie e con i denti le Zebre sono costrette a capitolare a tempo scaduto: il multifase gallese mette tanta pressione e attira tanti uomini nei punti di incontro, Rodhri Williams ne approfitta per allargare il gioco e Howells marca la seconda meta alla bandierina. Nel secondo tempo, nonostante 10 minuti di superiorità numerica per il giallo a Nansen, le Zebre non trovano mai la lucidità per imbastire un'azione concreta e rientrare in partita, mentre Jordan Williams allunga ancora dalla piazzola per un 16-5 che non cambierà più.
Nulla da fare anche per la Benetton Treviso, gli Ospreys - dopo aver sacrificato con le riserve la partita di Munster - affrontano i biancoverdi con la migliore formazione possibile, mentre i biancoverdi sono per forza di cose costretti al turnover dopo tre partite tiratissime. Nonostante ciò la partita appare abbastanza equilibrata, i gallesi spingono forte da subito, ma Treviso tiene e risponde colpo su colpo: l'esordiente Rizzi, dopo un paio di errori iniziali, si sblocca dalla piazzola e pareggia l'iniziale penalty di Davies. Il match resta sul 3-3 fino alla mezz'ora, quando gli Ospreys sfondano con una grande azione in velocità, Thomas trova l'imbucata centrale e apre la strada per la meta di Dan Evans, con Davies che trasforma per il 10-3. Si va comunque all'intervallo con un buon risultato e una partita ancora in bilico, ma nella ripresa l'approccio dei gallesi è micidiale e dopo 5 minuti arriva la seconda meta: imbucata di Tipuric che si fa 40 metri palla in mano, calcetto a scavalcare per la corsa di North che nonostante il placcaggio alto di Sperandio restituisce palla al numero 7 dei padroni di casa che se ne va in meta, mentre l'estremo trevigiano viene anche ammonito. Nonostante l'inferiorità numerica Treviso reagisce immediatamente, gli Ospreys vanno in difficoltà e sono più volte costretti a ricorrere a metodi poco ortodossi per difendere il risultato, e ne fa le spese proprio Tipuric che si vede sventolare in faccia il giallo che riporta momentaneamente in parità numerica il match. Gli ospiti ne approfittano e accorciano con la meta di Steyn, trasformata da McInley. Tornati 15 vs 15 però i gallesi dimostrano di avere una marcia in più, e chiudono i conti con Sam Davies, che prima trova i tre punti del 20-10 dopo un tenuto di Sperandio, poi marca la meta del 27-10 finale bucando una difesa trevigiana ormai senza forze.