Chris Froome è il favorito numero uno alla vittoria finale, ma il nostro viaggio nei favoriti alla vittoria del Tour de France deve continuare e lo fa con Vincenzo Nibali. Lo Squalo dello Stretto torna all'assalto della corona francese dopo due anni e i podi al Giro d'Italia ed alla Vuelta a España. Nel 2016 arrivò trentesimo senza mai lasciare il segno a causa di una preparazione errata, quest'anno proverà a centrare il bersaglio grosso, anche con una squadra all'altezza e pronta a supportarlo.
La Bahrain-Merida fornisce al siciliano forse la squadra più forte mai avuta a disposizione. I fratelli Izagirre lo aiuteranno nella cronosquadre ed in montagna dove, però, l'arma in più sarà Domenico Pozzovivo. Il corridore lucano arriva al Tour dopo aver ottenuto il quinto posto al Giro d'Italia e sarà totalmente al servizio di Nibali, un vero e proprio ultimo uomo al pari di Wout Poels o Geraint Thomas, in grado di fare il ritmo o di lanciare l'attacco del proprio capitano. Un uomo mai avuto da Nibali che ha sempre dovuto fare tutto da solo, ma che quest'anno potrebbe essere più importante che mai.
Non solo la squadra, però, potrebbe aiutare lo Squalo a vincere il suo secondo Tour de France. Il percorso infatti sembra arridergli particolarmente. Fatta eccezione per la cronosquadre che lo vede sempre in svantaggio, ci sono diverse tappe in cui poter scombussolare la classifica e già nella prima settimana. La prima occasione sarà la quinta frazione, quella con arrivo a Quimper e che ricorda vagamente una classica delle Ardenne, una Liegi meno dura se vogliamo un paragone. A concludere arriva anche il pavè, amico di Nibali da quel 2014 che lo ha visto vestirsi di giallo, e che con un meteo complicato potrebbe fungere da rompighiaccio. Si continua poi con le tappe di montagna e con Aso che ha finalmente abbandonato gli arrivi in salita secchi prediligendo la presenza di più ascese nella stessa tappa. Terreno dunque per corridori resistenti e di passo come il siciliano, che avrà anche l'occasione di mettersi in mostra in discesa, quattro le frazioni montane con l'arrivo posto una lunga calata.
Percorso e squadra sorridono dunque a Nibali che, però, dovrà fare affidamento prima di tutto sulle proprie gambe. Al Delfinato non è apparso in forma smagliante, ma era la prima corsa dopo un mese di allenamento, mentre al campionato italiano ha provato più volte a far saltare il banco trovandosi però sempre stoppato dagli altri corridori. Come sempre le corse in preparazione lasciano qualche dubbio sulla condizione dello Squalo dello Stretto e le prime tappe saranno di sofferenza, ma se il vincitore del Tour 2014 potrà dire la sua lo scopriremo nel primo weekend di corsa.