La seconda settimana rischia di essere, nell'economia del Tour, decisiva. Spicca l'arrivo all'Alpe d'Huez, ma sono almeno quattro le tappe da bollino rosso, partendo dalla prima, in programma martedì 17 luglio con tramonto a Le Grand Bornand. Asfalto rovente, poco spazio per recuperare energie fisiche e mentali, l'esigenza di essere, sempre e comunque, al top. L'unica àncora è a Valence - possibile teatro di una sfida tra le ruote veloci ancora presenti in gruppo - perché a Mende il gruppo piomba nuovamente in una sorta di girone infernale. Per questo non è da sottovalutare nemmeno la quindicesima tappa, certo meno impegnativa delle precedenti, ma posta al termine di una sequenza asfissiante.  

Il percorso della seconda settimana 

Tappa 10 

Dopo il lunedì di riposo, il Tour entra nel vivo e l'impatto con la seconda settimana è devastante. Tappa n.10, sede di partenza posta ad Annecy, arrivo a Le Grand-Bornand. La prova non si chiude in salita, ma c'è terreno fertile per attaccare. Cinque GPM, uno di categoria speciale, quello posto al km68 - Montée du plateau des Glières, 6km e pendenza media dell'11.2%. Il Col de Buffy - quarta categoria - accoglie la carovana, il Col de la Croix Fry costringe tutti alla massima allerta. Sono oltre 11km all'insù, un ritmo elevato può già creare la prima selezione. Dopo Bonneville - km105 - la risoluzione. In sequenza, Col de Romme e Col de la Colombiere, 16km, qualcosa in più, con pendenze probanti. Tramonto pianeggiante, dopo una rapida picchiata. 

Tappa 11 

Si resta in quota anche per l'undicesima tappa, la Albertville - La Rosière. Il traguardo è posto al termine di un'ascesa di prima categoria, di importante chilometraggio - 17.6 - ma pendenza irregolare. Nel settore centrale si tocca il 9%, prima e ultima parte sono invece pedalabili. Il traguardo volante di Villard sur Doron apre la corsa, siamo già lungo Montée de Bisanne, montagna di categoria speciale - 12.4km, pendenza media dell'8.2%. Non è l'unica scossa, il Col du Pré nella sua fase terminale si spinge oltre l'11% di pendenza. Leggera picchiata ed ecco Cormet de Roselend - seconda categoria, 5.7km. A Bourg Saint Maurice Des Arcs prende piede la citata scalata d'arrivo. 

Tappa 12 

La tre giorni d'inferno si completa con il mito di Francia, l'Alpe d'Huez. 13.8 chilometri, 8.1% di pendenza media, profumo di storia. La tappa non si riduce alla semplice scalata conclusiva, in precedenza la rinomata Croix de Fer - 29 chilometri nel complesso. Il Col de la Madeleine è invece all'alba di corsa, si scollina a 2000 metri, l'acido lattico presenta il conto dopo 25.3 chilometri di scalata. 

Tappa 13 

Per i velocisti l'obiettivo è chiaro, resistere per tornare protagonisti a Valence, sede di arrivo della tappa n.13. Si parte da Bourg d'Oisans, i chilometri da percorrere sono 169.5. Due GPM, la Cote de Brié, terza categoria, e la Cote de Saint-Eulalie en-Royans, quarta categoria. Nel mezzo è situato il traguardo volante di Saint-Quentin-sur-Isere. Qualche rimbalzo caratterizza il finale, ma gli ultimi 20 chilometri concedono ampio spazio per organizzare lo sprint. 

Tappa 14 

La quattordicesima uscita riserva le cose più importanti nella sua seconda parte. I primi 80km sono nervosi ma privi di reali difficoltà. Lo scenario muta con la Cote du Grand Châtaignier, il traguardo volante di Bessèges spiana la strada al Col de la Croix de Berthel - 9.1km, 5.3% di pendenza media. Il Col du Pont sans Eau accende la fase finale, scuote il gruppo prima della Cote de la Croix Neuve. 3 chilometri, ma pendenze severe per aggiudicarsi la prova. 

Tappa 15

La settimana si chiude a Carcassonne. Questa volta il traguardo è pianeggiante, ma la corsa può decidersi sulla terza asperità di giornata, l'unica di prima categoria. 12.3 chilometri, tra il sesto e il settimo si raggiunge il 9% di pendenza, la parte finale è invece morbida. La Cote de Luzencon - terza categoria - può fungere da trampolino per un'eventuale fuga, chi ha fiato e gamba può sfruttare le precedenti fatiche per sorprendere il gruppo.