Simon Yates resiste al ritorno - a cronometro - di Tom Dumoulin, mantiene il simbolo del primato ed entra da favorito nel rettilineo conclusivo del Giro d'Italia. Il britannico conserva una manciata di secondi prima delle ultime ascese di questa edizione, per il terzo gradino del podio è invece lotta aperta tra Pozzovivo e Froome. Dopo la lotta contro il tempo di ieri, spazio a una tornata interlocutoria, i velocisti fanno capolino per la Riva del Garda - Iseo.
I chilometri da percorrere sono 155, una frazione rapida, priva di reali difficoltà altimetriche. I primi colpi di pedale sono in salita, non sono previsti GPM nella porzione iniziale, ma per raggiungere Molina di Pedro occorre affrontare pendenze non accomodanti. Dopo il chilometro 22, una picchiata conduce a Storo, preludio al primo traguardo volante - km56.4, Vestone.
La scalata verso Lodrino - km71.5 - non può spezzare l'unità del gruppo, terza categoria che non propone particolari incognite. Si scollina a 736 metri, il disegno resta nervoso, in sequenza una discesa e un ulteriore rimbalzo, antipasto del rifornimento posto a Paderno Franciacorta. Dopo il secondo traguardo volante - Erbusco - spazio alla fase finale di corsa. Il plotone deve chiudere sugli eventuali attaccanti, le squadre degli sprinter devono assumere il comando delle operazioni.
Al km127.3, passaggio a Iseo, poi traguardo di tappa. Un epilogo carico di tensione, strade strette, alta velocità. Elia Viviani vuole apporre il quarto sigillo, i rivali sono noti. Da non sottovalutare, infine, l'ipotesi fuga.