Sarà una domenica di Pasqua all'insegna del grande ciclismo, con il Giro delle Fiandre che occuperà la scena sportiva internazionale. E' la Ronde Van Vlaanderen, classica monumento sui muri in pavè del Belgio, una corsa leggendaria, dal fascino intramontabile. 

267 chilometri complessivi, da Anversa a Oudenaarde, su un percorso che ricalca quello del 2017, con il muro di Grammont tornato centrale per l'esito della gara. I primi centodiciassette chilometri possono definirsi interlocutori, mentre la bagarre si scatenerà dal primo passaggio sul Vecchio Kwaremont (muro di 2.2 km al 4% di pendenza media, con un massimo dell'11.6%). Subito dopo il Kortekeer, 1 km al 6.4%, con tratti al 17%, poi a seguire Edelarberg (1.5 km al 4.2%, pendenza massima del 7%) e Wolvenberg (950 m al 7.9%, pendenza massima del 17.3%). Il tutto in una trentina di chilometri, mentre le difficoltà proseguiranno al km 151, quando ci sarà da affrontare il trittico formato da Leberg (950 m al 4.2%, pendenza massima del 13.8%), Berendries (940 m al 7%, pendenza massima del 12.3%), e Tenbosse (450 m al 6.9%, pendenza massima dell'8.7%). Poi ecco il Muur, al chilometro centosettanta, il momento più suggestivo del Giro delle Fiandre: anche noto come Kapelmuur o muro di Grammont, misura 750 metri di lunghezza, con una pendenza media del 9% e una massima del 20%. E' qui che i big dovranno testarsi a vicenda, prima di avere un po' di respiro. Al chilometro centottantanove ecco il Pottelberg, lungo 1.3 km, con una pendenza media del 6.5%, seguito dal Kanarieberg (1 km al 7.7% di media, punte al 14%), di nuovo dal vecchio Kwaremont e soprattutto dal Paterberg (360 m al 12.9%, pendenza massima del 20.3%). La corsa potrebbe decidersi qui, perchè il percorso presenta in sequenza Steenbeekdries (700 m al 5.3%), il Taaienberg (530 m al 6.6%, con pendenza massima del 15.8%) e il Kruisberg (o Oudestraat, 2.5 km al 5%, con pendenza massima del 9%). Ultimi ostacoli ancora il vecchio Kwaremont e il Paterberg, con quest'ultimo posto a poco più di quindici chilometri dalla conclusione.

Il Muur. Fonte: Ronde Van Vlaanderen/Twitter

Lo scorso anno il Fiandre fu vinto da un belga, Philippe Gilbert, autore di una fantastica cavalcata solitaria. Il fuoriclasse della Quick-Step Floors è forse il principale favorito anche di questa edizione della Ronde, sia perchè avrà una grande squadra a sua disposizione, sia per le condizioni di forma in cui giunge all'appuntamento. Non ha ancora vinto sul pavè nel 2018, ma è sempre parso molto brillante. I suoi avversari più agguerriti rispondono al nome di Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), vincitore nel 2016 e recente trionfatore alla Gand-Wevelgem, e di Greg Van Avermaet (BMC), a caccia del primo sigillo nella corsa di casa dopo essersi aggiudicato la Parigi-Roubaix 2017. Ma sono tanti i belgi che possono ben figurare sui muri del Fiandre: da Oliver Naesen (AG2R La Mondiale) a Tiesj Benoot (Lotto Soudal), da Sep Vanmarcke (EF Education First-Drapac p/b Cannondale) a Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), passando per Yves Lampaert (Quick-Step Floors) e per l'outsider Wout Van Aert (Veranda’s Willems-Crelan). La Quick-Step Floors potrà contare anche sull'olandese Niki Terpstra e sul ceco Zdenek Stybar, mentre il Team Sky si giocherà la doppia carta Gianni Moscon, principale speranza italiana, e Michal Kwiatkowski, campione polacco. In caso di arrivo in volata ristretta, da tenere d'occhio l'olandese Mike Teunissen (Team Sunweb), il danese Magnus Cort Nielsen (Astana), i norvegese Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) e Alexander Kristoff (Team UAE Emirates) e il tedesco John Degenkolb (Trek-Segafredo). Ci proverà anche il francese Arnaud Démare (FDJ), mentre è suggestiva la partecipazione di Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida), reduce dal capolavoro compiuto alla Milano-Sanremo. Speranze italiane affidate, oltre che a Gianni Moscon, anche a Sacha Modolo (EF Education First-Drapac p/b Cannondale) e a Matteo Trentin della Mitchelton-Scott, in una squadra in cui il capitano dovrebbe essere l'australiano Luke Durbridge.

Albo d'oro recente. 2005. Boonen. 2006. Boonen. 2007. Ballan. 2008. Devolder. 2009. Devolder. 2010. Cancellara. 2011. Nuyens. 2012. Boonen. 2013. Cancellara. 2014. Cancellara. 2015. Kristoff. 2016. Sagan. 2017. Gilbert.