La giornata di oggi nel mondo di ciclismo potrebbe essere ricordata come quella del gran rifiuto. Sì, perché Aso avrebbe fatto sapere al Team Sky che l'iscrizione al Tour de France di Chris Froome non sarebbe gradita nel caso in cui il caso salbutamolo non fosse risolto prima dell'inizio della Grand Boucle. Non è la prima volta che l'organizzazione francese si rifiuta di avere un corridore al via, anzi lo ha già fatto recentemente, nel 2008, quando impedì l'iscrizione dell'Astana di Alberto Contador alla propria corsa a causa degli innumerevoli scandali doping che avevano coinvolto la neonata squadra. 

La mossa fatta dalla Amaury Sport Organisation è però di quelle forti. Froome, nonostante sia sotto accusa ormai dal finire dello scorso anno, sta continuando a correre e ha già partecipato alla Vuelta a Andalucia e alla Tirreno-Adriatico senza però lasciare il segno, preparandosi così per il primo obiettivo dell'anno, il Giro d'Italia, a cui avrebbe dovuto far seguito la partecipazione al Tour per completare uno storico trittico, oltre che una storica doppietta. I francesi però, hanno deciso di mettere i bastoni tra le ruote a questa impresa, facendo ciò che RCS non può fare. Già, perché tecnicamente da regolamento nessun organizzatore può vietare ad un ciclista di partecipare alla propria corsa, motivo per cui RCS ha le mani legate, ma si sa, ASO ha sempre più libertà di movimento rispetto alla società italiana. 

Secondo la Press Association Press, la società francese che oltre al Tour organizza anche le classiche delle Ardenne, i due giri da una settimana francesi e la Vuelta, avrebbe la possibilità di rifiutare la presenza di Froome grazie alla clausola sulla salvaguardia dell'immagine della propria corsa. Secondo i legali interpellati da ASO, il Team Sky non potrebbe fare nulla per opporsi a questa decisione e anche l'Uci non può intervenire per obbligare l'accettazione del quattro volte vincitore del Tour de France. Stando sempre al regolamento UCI, l'associazione internazionale potrebbe sospendere Froome da ogni corsa in attesa del processo, ma Lappartient ha più volte dichiarato che non lo farà ed è proprio per questo che la società organizzatrice della Grand Boucle ha deciso di intervenire in prima persona.