Termina con la gloria italiana la Milano-Sanremo 2018. Dopo dodici anni un corridore italiano torna a vincere la Classicissima ed è Vincenzo Nibali ad esultare sul traguardo di Via Roma. Il corridore più rappresentativo del movimento italiano spezza un digiuno troppo lungo per un paese storico come il nostro e lo fa con un capolavoro sulle pendici del Poggio dove stacca tutti gli avversari con un'accelerazione fulminea seguita dalla solita tenacia che ne impedisce il riassorbimento fin dopo la linea del traguardo. Una vittoria storica, che fa entrare lo Squalo dello Stretto ancor di più nella leggenda di questo magnifico sport, accostandolo ai giganti del passato, quelli capaci di vincere sia i grandi giri, sia le classiche Monumento. Dopo i Lombardia, si aggiunge alla collezione di Vincenzo Nibali anche la Sanremo.
La corsa inizia nella piovosa mattinata milanese dal consueto start di piazza Chiesa Rossa e la fuga prende il largo poco dopo con nove corridori a comporla: Maestri, Rota, Koberniak, Sagiv, Van Winden, Hatsuyama, Planet, Bono, Mosca. Il gruppo li lascia andare senza troppo problemi, ma non gli concede troppo vantaggio, poiché potrebbe diventare problematico rimontare su un gruppetto comunque numeroso. La corsa scorre dunque tranquilla con il gruppo trainato dalla Quickstep che erode secondi su secondi ai fuggitivi, arrivati a toccare anche i nove minuti di vantaggio. L'inseguimento si protrae fino ai Capi e l'alto ritmo miete già una vittima: Marcel Kittel. Il velocista tedesco non è ancora in piena forma e le pendenze delle tre salite in fila sono troppo per lui. La Katusha perde il suo uomo per la vittoria.
La fuga, invece, resiste fino all'imbocco della Cipressa quando il plotone torna ad essere compatto. Tutti si aspettano il classico attacco da un momento all'altro, ma nessuna tenta una sortita. L'unica emozione la regala la foratura di Michael Valgren, anche lui estromesso dalla lotteria finale, e dunque tutto si risolverà sul Poggio. Poco prima dell'inizio della salita, però, c'è una terribile caduta innescata da Cavendish: il velocista britannico centra in pieno uno spartitraffico e vola per aria ricadendo a 4-5 metri di distanza dal luogo dell'impatto. Le conseguenze fisiche non sono ancora note, ma era rimasto cosciente.
Iniziata la salita, Burghardt e Jean-Pierre Drucker provano a fare il vuoto, ma il loro tentativo parte troppo presto. Quello buono arriva pochi metri dopo con Neilands che parte secco seguito da Nibali. L'italiano lo raggiunge e lo stacca a doppia velocità involandosi verso lo scollinamento, tratto a cui giunge con dieci secondi di vantaggio. Dietro nessuno sembra volersi incaricare dell'inseguimento e così Trentin prova ad andare in solitaria, ma il suo tentativo si esaurirà all'entrata in Sanremo. Nibali continua la sua cavalcata arrivando sotto l'arco dell'ultimo chilometro con trecento metri di vantaggio, quelli che bastano per esultare e scoppiare in lacrime: la Milano-Sanremo è sua. La volata dei battuti va a Caleb Ewan, che precede Arnaud Demare e Alexander Kristoff. Solo sesto Sagan.