Si avvicina il momento topico del finale della stagione ciclistica, il Giro di Lombardia è l'ultima classica Monumento dell'anno e domani sul lungo lago di Como si assegnerà l'ultimo trofeo di prestigio disponibile. Storicamente la Corsa delle Foglie Morte segnava la chiusura della stagione, ma le nuove frontiere del ciclismo porteranno la carovana in Cina per il Tour of Guangxi e prima all'estremità dell'Europa, la Turchia.
Nonostante questo cambiamento di calendario, però, il Lombardia segna comunque la fine dell'annata per i big delle due ruote che sulle strade italiane vanno alla ricerca di un grande risultato per confermare o riscattare la stagione. Al via di Bergamo ci sarà la solita parata di stelle, ma i favoriti principali sono due: Vincenzo Nibali e Rigoberto Uran. Lo Squalo dello Stretto ha vinto l'edizione 2015 arrivando in solitaria proprio sul lungolario di Como attaccando nella discesa del Civiglio e nelle corse in preparazione al Lombardia è apparso molto in palla. I podi al Giro dell'Emilia e alla Tre Valli Varesine, ma soprattutto le prestazioni sulle brevi salite, le stesse che lo avevano messo in difficoltà alla Vuelta, lo classificano come uno dei principali favoriti ed un bis di Monumento darebbe un sapore ancora più dolce alla sua già grande carriera. Se Nibali è in cerca di una vittoria per dare ulteriore prova del suo valore, Rigoberto Uran vuole una classica per suggellare l'ottima stagione corsa fin qui e centrare una vittoria che lo proietterebbe nella storia del ciclismo colombiano. Il corridore della Cannondale-Drapac ha appena messo le mani sulla Milano-Torino con una splendida azione scattata alla base della salita di Superga, dimostrando un'ottima gamba, ma anche un'attitudine all'attacco che fin qui aveva nascosto.
I due favoriti principali, però, dovranno fare attenzione a chi vuole fargli le scarpe. Il primo fra tutti è Adam Yates. Il corridore britannico in forza all'Orica-Scott è arrivato alle spalle di Uran nella MiTo, ma la sua gamba è eccezionale, tanto che ha recuperato secondi al colombiano fin sul traguardo, ed in più ha già vinto una classica, la San Sebastian nel 2015. Il classe '92 è un corridore votato all'attacco, soprattutto nelle corse di un giorno, e il Civiglio potrebbe rappresentare un perfetto trampolino di lancio per lui. Attenzione, però, anche a Fabio Aru e Nairo Quintana, due che nella salita di Superga si sono messi in mostra, seppur in maniera differente. L'italiano è stato uno dei primi a muoversi, salvo poi cedere a Uran e Yates, il colombiano si è mosso per ultimo, confermando questa sua attitudine all'attesa che potrebbe costargli caro. Tra gli scalatori c'è anche Tom Dumoulin, vincitore del Giro d'Italia 2017, alla ricerca della prima vittoria in una classica. La forma dell'olandese, però, sembra essere scemata dopo il Mondiale di Bergen ed una sua affermazione potrebbe risultare una sorpresa.
Oltre agli scalatori puri, però, ci sarà da fare attenzione anche ai corridori che il loro meglio lo danno sulle Ardenne. Le due salite finali, infatti, seppur dure daranno la possibilità agli specialisti delle classiche di Primavera di dire la loro. Tra tutti spuntano i nomi di Julian Alaphilippe, finalmente pronto a vincere dopo i tanti infortuni, Michal Kwiatkowski, sempre pericoloso, e Philippe Gilbert, che su queste strade ha già vinto due volte.