La Polonia è una delle poche selezioni che si presenta al via di Bergen con un capitano designato e cinque altri corridori pronti a sacrificarsi per fargli ottenere il bis iridato. Sì, perché il capitano polacco è Michal Kwiatkowski, già campione del mondo a Ponferrada nel 2014 e che quest'anno ha disputato una stagione fantastica vincendo la Strade Bianche, la Milano-Sanremo e la Clasica San Sebastian.
La candidatura di Mister K è una delle più forti in gruppo. Il polacco è un corridore adattissimo al circuito norvegese, un tracciato che non prevede pendenze arcigne, ma che su lunghe distanze potrebbero fare ugualmente la differenza, come abbiamo già visto nelle Juniores Donne e tra gli Under 23. Kwiatkowski ha la sparata per scappare dalle grinfie del gruppo nel corso dell'ultimo giro e possiede anche un ottimo spunto veloce, oltre che una tattica ormai consolidata nello sprint ristretto, tanto che la Milano-Sanremo l'ha vinta proprio così e battendo due corridori sulla carta più veloci e che incontrerà anche sulle strade norvegesi: Peter Sagan e Julian Alaphilippe.
La crescita di Kwiatek con il Team Sky è stata esponenziale e quest'anno si è fatta vedere in tutto il suo splendore. Dalle vittorie in Primavera al grandissimo lavoro di gregariato al Tour de France che ne ha fatto l'ultimo uomo in salita di Chris Froome, segno di una crescita davvero incredibile per chi lo pensava solo come corridore di classiche. Le pendenze arcigne delle Alpi e dei Pirenei non saranno presenti a Bergen sulla Salmon Hill, lì Kwiatkowski dovrà tirare fuori dal cilindro la sparata vincente, ma il lavoro fatto in Francia ha aumentato il suo fondo e la sua grinta nel resistere ad alti ritmi per molti chilometri, capacità in cui già eccelleva peraltro. Per questo motivo, la Polonia, ha deciso di puntare forte su di lui e di non portare Rafal Majka, uno che avrebbe potuto dire la sua da lontano.
I 6 convocati:
Maciej Bodnar, Michal Golas, Michal Kwiatkowski, Maciej Paterski, Pawel Poljanski, Lukasz Wisniowski