La cronometro, come da previsioni, riscrive la classifica generale. Nulla cambia nelle prime due posizioni, Chris Froome amplia il margine su un generoso Vincenzo Nibali. Si infiamma, invece, la lotta per il podio, con Kelderman che sfrutta l'abitudine al format per porre sul tavola un'importante candidatura. Resiste Zakarin, risale Contador, affondano gli altri.
Lo scenario muta quest'oggi, si torna in quota per la 17esima tappa. Villadiego – Los Machucos. Monumento Vaca Pasiega, 180.5 chilometri, protagonisti i grandi della generale. Per i primi 60 chilometri, il gruppo non affronta probanti difficoltà, disegno nervoso, ma nessuna scossa in grado di alterare l'equilibrio. La successiva porzione di corsa introduce invece a ben altri lidi. Inizia un'ascesa di seconda categoria, Portillo de Lunada, che conduce a 1350 metri.
In vetta, lunga discesa, breve intermezzo, traguardo volante e nuova salita. Prima categoria questa volta, Puerto de Alisas. Misura 10 chilometri, il punto critico intorno al quarto chilometro, 7.5% la pendenza. Scalata regolare, pochi picchi, una pendenza media del 6%. I gregari di Froome possono svolgere un ruolo chiave qui.
La seconda discesa, rapida, annuncia l'inferno d'arrivo. Los Machucos, 7.2 chilometri, interminabili. Non deve ingannare la pendenza media - 8.7% - la prima parte è devastante, si accarezza il 26%. Si procede a gradini, muri improvvisi piegano i protagonisti, spezzano l'azione. Dal terzo chilometro, l'asfalto si fa meno rovente, ma si resta a lungo sopra il 10%, chi ha forza e coraggio può far saltare il banco. Ultimi metri sostanzialmente in piano, giusto il tempo per godersi il capolavoro o per chinare il capo.
Chris Froome è ancora una volta l'uomo da battere. Vincenzo Nibali deve lanciare l'offensiva, siamo nell'ultima settimana, non c'è spazio per alcun tentennamento. Attenzione poi ad Alberto Contador, più performante di un Kelderman su questo terreno. Dopo il crollo di ieri, fari anche su Chaves, Lopez ed Aru, devono lasciare un'impronta.
Il percorso