In una doppia intervista disgiunta pubblicata oggi sulla Gazzetta dello Sport, Vincenzo Nibali e Fabio Aru hanno parlato delle loro sensazioni alla vigilia della Vuelta 2017, al via domani con la cronosquadre di Nimes. Il corridore del Team Bahrain e quello dell'Astana correranno in Spagna il primo Grande Giro da avversari, dopo aver corso più volte come compagni di squadra negli anni scorsi. 

A entrambi ovviamente è stato chiesto di tracciare una panoramica sui principali rivali per la conquista della corsa e, oltre ad includersi a vicenda nel roster dei favoriti, i nomi fatti sono tutt'altro che identici. La costante è ovviamente Chris Froome. "L'accoppiata Vuelta-Tour è più fattibile che Giro-Tour" ha detto Nibali, mentre Aru lo ha definito "l'uomo da battere"

Per quanto riguarda gli altri corridori da tenere d'occhio per la corsa alla Roja, lo Squalo ha fatto i nomi di Bardet, Barguil, Zakarin e Contador, mentre il Cavaliere dei Quattro Mori ha indicato Majka, Chaves, Adam e Simon Yates e anche lui Contador, con Alaphilippe e Poels come possibili sorprese, mettendo in secondo piano i due francesi suggeriti invece dall'ex compagno di squadra. La motivazione è presto spiegata: "Hanno fatto il Tour de France, sono forti ma bisogna vedere la loro condizione. Io sono nella stessa situazione, non ho dubbi sul mio stato di forma ma devo vedere come sto. Ho recuperato bene dopo il Tour ma non ho test che mi possano dare un valore esatto". Più concordi i pareri sul percorso di questa Vuelta, definito durissimo da entrambi, già focalizzati sulla tappa di lunedì con arrivo ad Andorra. 

Al siciliano è stato anche chiesto un parere sul primo Grande Giro corso con il fratello Antonio, all'esordio nella corsa spagnola: "Per me è una bella cosa, per lui è il debutto in una gara così importante. È impaurito, ma è normale ed è ben inserito nel gruppo. Starà in stanza con Valerio Agnoli: lui ha corso tanti giri, saprà parlargli".

Immancabile invece per Fabio Aru un'allusione sul futuro, a detta di molti lontano dall'Astana e nella fattispecie alla UAE Emirates; il sardo non ha risposto, ma ha glissato ogni eventuale domanda con un enigmatico "e se rimanessi all'Astana?"