Per la prima volta in carriera Romain Bardet si metterà alla prova in un grande giro all'infuori dei confini di casa, con il suo esordio assoluto alla Vuelta a España. Un po' un controsenso per il quasi 27enne della AG2R, che pur essendo salito per due volte sul podio della corsa più prestigiosa al mondo, non solo non si è mai visto nelle tre settimane in Italia e Spagna, ma non ha mai centrato un successo da professionista in una corsa non francese.
Questa Vuelta però rappresenta un occasione di riscatto per Bardet, che nonostante il terzo posto al Tour condito dalla bella vittoria di Peyragudes, non può dirsi pienamente soddisfatto del risultato raggiunto. Gli obiettivi alla vigilia erano infatti ben altri, visto anche il secondo posto del 2016, ma la battaglia con Le Roi Chris Froome è sempre parsa impari, nonostante la tenacia mostrata dal francese soprattutto nelle prime due settimane. Alla fine il podio è arrivato quasi per un miracolo con un solo secondo di vantaggio conservato su Mikel Landa dopo la cronometro di Marsiglia, che ha rischiato di tramutare in fallimento la sua spedizione alla Grand Boucle; arrivare a Parigi senza rientrare tra i primi tre in un Tour sulla carta così adatto alle sue caratteristiche e soprattutto alle spalle di due outsider della vigilia, avrebbe senz'altro rivalutato in negativo la campagna francese.
Da qui probabilmente la decisione di correre la Vuelta, con la consapevolezza di avere ancora qualcosa da dire in questa stagione, anche grazie ad un percorso molto interessante per uno scalatore come lui. Da tenere d'occhio anche nella tappa regina del penultimo giorno quando l'Angliru sarà chiamato a decretare la classifica finale, in una di quelle frazioni di alta montagna che Bardet ha già dimostrato di saper domare, come testimoniano le sue tre giornate trionfali al Tour de France, arrivate sempre su percorsi con almeno un Gpm HC.
Dove potrà soffrire il francese? La tappa che ad oggi dovrebbe far dormire sogni meno tranquilli al corridore dalla AG2R è indubbiamente la cronometro individuale di Logroño, anche per il già citato risultato deludente dell'ultima sfida contro il tempo. Se a Marsiglia su 22 Km Bardet è stato battuto da tutti gli altri corridori della top ten accumulando ben 2' di ritardo da Chris Froome, questa volta su un percorso lungo quasi il doppio servirà un altro tipo di prestazione per non vanificare il risultato finale già all'inizio della terza settimana. Forse una collocazione temporale "anticipata" rispetto al Tour (la crono individuale si è corsa nella penultima tappa) potrebbe giocare a suo favore, ma sicuramente sarà questa la giornata in cui dovra puntare a difendersi.
Questi i motivi che riempiono di curiosità l'esordio alla Vuelta di Romain Bardet, che vuole riuscire a vincere la sua prima grande corsa a tappe, anche per dare un messaggio a Froome e a tutti gli altri con cui l'anno prossimo, sulle strade di casa, tornerà a duellare per quello che è il suo obiettivo più grande.