Mancato il primo obiettivo stagionale, rappresentato dal Giro d'Italia del Centenario, chiuso al secondo posto alle spalle dell'olandese Tom Dumoulin, Nairo Quintana proverà a salire di un gradino al Tour de France, altro tassello di un'accoppiata che negli ultimi anni è risultata indigesta a molti, persino ad Alberto Contador. Per il corridore colombiano della Movistar la voglia di riscatto è tanta, anche in considerazione di ciò che accadde lo scorso anno alla Grand Boucle.
Nel 2016, un Quintana condizionato da fastidiose allergie corse sostanzialmente da comprimario sulle strade di Francia, chiudendo sul podio (al terzo posto) di mera regolarità. Mai uno squillo del colombiano, in tre settimane di dominio assoluto di Chris Froome e del suo Team Sky. Il ventisettenne Nairo si sarebbe ripreso la prima rivincita alla Vuelta a Espana, conclusa da trionfatore a Plaza Cibeles, e proprio da quel momento in casa Movistar hanno deciso di cambiare approccio per la stagione in corso. Dato il buon rendimento del colombiano nella seconda grande corsa a tappe disputata consecutivamente (la Vuelta, appunto), Quintana ha programmato il suo 2017 puntando sull'accoppiata Giro-Tour (come detto, già svanita), nella speranza che la corsa rosa potesse fungere anche da preparazione per la Grand Boucle. Ipotesi suffragata dall'andamento del colombiano al Giro del Centenario: dopo aver dominato il secondo arrivo in salita, quello del Blockhaus, il sudamericano della Movistar è andato in calando, finendo per cedere al passista scalatore Tom Dumoulin. Una condizione non al top, che ha fatto credere agli addetti ai lavori che il vero - principale - obiettivo del Condor sia per l'appunto un Tour che per l'occasione riduce all'osso i chilometri a cronometro, limitandoli a un prologo (a Dusseldorf) e a una prova contro il tempo nell'ultimo giorno effettivo di gara (a Marsiglia). Il resto, dal Massiccio Centrale alle Alpi, passando ovviamente per i Pirenei, sarà terreno di caccia di Quintana. Ma di quale Quintana? Quello attendista e poco brillante dello scorso anno o quello imprendibile della Vuelta? Alla strada il compito di fornire una risposta sulle condizioni di uno dei corridori più enigmatici del gruppo.
Il 2017 di Nairo è stato un susseguirsi di buone, ma non straordinarie, prestazioni. Il colombiano è partito subito forte, aggiudicandosi la Volta a la Comunitat Valenciana, facendo fuoco e fiamme sull'arrivo in salita di Lucena del Cid, per poi replicare sul Monte Terminillo, conquistando per la seconda volta la Tirreno-Adriatico. Il tutto senza apparire mai al 100% della condizione, ma piuttosto con una marcia in meno rispetto al suo clamoroso potenziale da scalatore. Dopo la corsa dei due mari, Quintana ha saltato la Volta a Catalunya e il Giro dei Paesi Baschi, bypassando anche il Tour of The Alps e il Giro di Romandia, salvo rivedersi a fine aprile alla Vuelta Asturias, corsa in cui ha conquistato la seconda tappa, con traguardo posto sull'Alto de Acebo. Poi, ecco il Giro d'Italia del Centenario, con una maglia rosa conquistata sul primo arrivo in quota appenninico, ma poi subito ceduta a cronometro a Tom Dumoulin, olandese del Team Sunweb. Beffato a Oropa, Nairo non ha più trovato il colpo di pedale giusto nell'ultima settimana, nonostante le diverse occasioni messe a sua disposizione dalle Dolomiti e dalle salite delle Alpi Giulie. Indossata nuovamente la maglia di leader a causa di una defaillance di Dumoulin, è stato infine scavalcato nella cronometro conclusiva di Milano, dovendosi accontentare del posto d'onore sul podio di Piazza Duomo. Da lì in poi un mese lontano dalle corse, per ricaricare le batterie e prepararsi per il Tour de France, da disputare insieme al compagno di squadra Alejandro Valverde, secondo gerarchie già definite in partenza, che fanno comunque del murciano una seconda punta di lusso per la Movistar.