Incombe la crono. Fiato corto, energie al lumicino. Il gruppo parte per l'ultima tappa in linea, senza una graduatoria definita. Sono addirittura sei i corridori in cerca di gloria, gli interpreti con sogni in rosa. Da Quintana, il primo della generale, a Pozzovivo, ieri tra i più attivi con Zakarin. Nel mezzo Dumoulin, battuto ma forte di una prova contro il tempo nettamente a suo vantaggio. L'uscita odierna chiama nuovamente gli scalatori, offre il terreno per distanziare lo spauracchio olandese. 

190 chilometri, da Pordenone ad Asiago. L'avvio di corsa è tranquillo, una sola asperità, un GPM di terza categoria, Muro di Ca' del Poggio. Punte del 18%, ma è in realtà uno strappo secco, di breve durata. 

Dopo lo scollinamento, inizia una fase più nervosa, ma comunque non proibitiva. 50 chilometri, qualcosa in più, per giungere al traguardo volante di Feltre. Dopo il rifornimento, Monte Grappa. Ascesa interminabile, 24 chilometri, una scalata irregolare, con passaggi importanti - pendenza dell'8% - intervallati da settori in falsopiano, dove la strada si fa accomodante. Qualcuno può far saltare il banco, ma è soprattutto la successiva discesa a stuzzicare gente come Nibali. Una volata per raggiungere le prime rampe dell'ultima asperità di giornata, Foza. 7% la pendenza media, vetta ai meno 15 dall'arrivo. Qui, l'ultima selezione, l'ultima lotta, spalla a spalla, tra i big. 

Pinot è il più forte in quota, ma soffre in picchiata, Quintana appare al gancio, aldilà della leadership, Nibali ha un'occasione. E Dumoulin?

Monte Grappa - Come si nota dal disegno sottostante, ci sono tre porzioni - la prima e la terza soprattutto - di difficile gestione, nel mezzo zone di recupero. 

Più regolare l'ultima erta, con una pendenza in crescendo e picchi sopra il 10%.

Il percorso