Il carattere, fiero, di Tom Dumoulin, il volto imperturbabile di Nairo Quintana, il riscatto di Vincenzo Nibali. Istantanee che colorano la tappa n.16. Mortirolo e Stelvio, la caduta della maglia rosa, il sigillo azzurro. Nibali attacca, poco prima dello scollinamento, poi danza in discesa, mentre Dumoulin, dopo il momento di crisi, famelico prova a ridurre il disavanzo. La classifica non muta, l'olandese mantiene il simbolo del primato, ma zoppica. Nibali è terzo, quaranta secondi circa il gap da Quintana.  

L'uscita odierna ha una struttura diversa, è meno predisposta a colpi di mano. Le principali difficoltà sono poste nella parte iniziale, mentre un lungo falsopiano conduce a Canazei. Dopo una manciata di chilometri, è salita, vera. Aprica, 12.3km all'insù, nei punti di maggior difficoltà si tocca l'11%, con l'ascesa che, nella seconda fase, ha una pendenza media intorno al 7%. Un ritmo sostenuto potrebbe spogliare Dumoulin di gran parte della squadra, isolare il numero uno. 

Discesa e rimbalzo, inizia, subito, il passo del Tonale. 11km, pendenza media del 5.7%, massima del 10%, nella zona centrale. Scalata regolare, non ci sono vere e proprie scosse in grado di dare una sterzata alla tappa. Un lungo tratto con pendenza favorevole conduce, poi, al rifornimento, preambolo all'ultimo Gpm di giornata. 

Giovo, 8.1km, picchi al 12% nelle prime rampe. L'ultima porzione di salita è invece accomodante, la pendenza è intorno all'1-2%. 

Da Giovo, iniziano 80km in falsopiano, la strada continua a salire, ancor più dopo Cavalese, ma non c'è una vera e propria difficoltà in grado di spaccare il plotone. Difficile prevedere una selezione tra gli uomini di classifica, probabile invece l'acuto di cacciatori di tappe - alla Rui Costa - o di scalatori impegnati a conquistare la maglia - come Landa e Fraile. 

Il percorso