Ci siamo, dopo due settimane di attesa arrivano finalmente le Alpi, da sempre giudice ultimo e supremo del Giro d'Italia. Nei quattordici giorni di corsa completati fin qui, ci sono stati verdetti scritti e poi ribaltati.

Dopo la tappa del Blockhaus, Nairo Quintana sembrava dover essere per la seconda volta nella sua carriera il padrone del Giro d'Italia, ma la cronometro di Montefalco ha ribaltato tutto. Dopo la prova contro il tempo, l'olandese Dumoulin si è vestito di rosa rifilando ampi distacchi ai rivali, Quintana compreso. Il corridore della Sunweb è atteso alla prova delle montagne alpine, Dolomiti incluse, dopo aver superato in maniera fantastica quella del Santuario di Oropa, dimostrando a tutti di poter tenere il passo dei migliori grimpeur su una salita secca. Nella tappa con arrivo a Bergamo, nessuno ha provato ad attaccarlo sul Miragolo o sul Selvino, ma a partire dalla prossima tappa la musica sarà diversa. 

Dopo il giorno di riposo, infatti, il gruppo dovrà affrontare una delle tappe più dure, se non la più dura in assoluto: quella con arrivo a Bormio dopo il doppio passaggio sullo Stelvio\Umbrail Pass. La sedicesima tappa sarà uno snodo fondamentale per la corsa, farà capire se Dumoulin è in grado di tenere le ruote di Quintana oppure se crollerà sotto il probabile ritmo infernale che detterà la squadra del colombiano. Il Mortirolo fungerà da prima cartina tornasole, scremando il gruppo con le sue pendenze e la sua strada stretta, la doppia scalata al Passo dello Stelvio, una intera e l'altra fino al Giogo di Santa Maria dal versante Svizzero, saranno i giudici supremi per Dumoulin. 

La successiva frazione sarà molto probabilmente lasciata alla fuga, con i big che staranno a guardare data la facilità dell'ascesa a Canazei, ma giovedì ci sarà l'ultima vera possibilità di far saltare il banco. La diciottesima tappa, quella dolomitica, prevede le scalate di quattro passi (Pordoi, Valparola, Gardena, Pinei) prima dell'arrivo a Ortisei. Qui, chi vorrà ribaltare le sorti del Giro d'Italia dovrà andare in all-in facendo corsa dura sin dal Pordoi per isolare chi sarà in maglia rosa, soprattutto se ci sarà ancora Tom Dumoulin. Le pendenze dolomitiche metteranno moltissima fatica nelle gambe dell'olandese che proverà, per la prima volta, uno dei famosi tapponi dolomitici della corsa rosa (lo scorso anno si ritirò alla 11esima frazione). 

Ora magari vi chiederete, perché la tappa di Ortisei viene considerata come l'ultima possibilità di ribaltare tutto? La risposta è abbastanza semplice: le tappe successive con arrivo a Piancavallo e Asiago sono entrambe molto simili a quelle terminate sul Blockhaus e ad Oropa, ovvero con salita secca al termine, dove l'olandese ha dimostrato di saper reggere facilmente il ritmo dei migliori scalatori. In più, va considerata l'ultima frazione che diversamente dagli ultimi quattro anni è una cronometro e non una passerella. I 29 chilometri da Monza a Milano sono tutti in favore di Dumoulin che potrà vincere il Giro se arriverà con meno di due minuti di svantaggio sul circuito motoristico della Brianza.