Il Giro di Romandia prosegue senza particolari scosse. Ieri, nella seconda tappa in linea, il successo dell'alfiere della BMC Stefan Kung. Volata a due, secondo Grivko, gruppo a una manciata di secondi. Felline, con i migliori allo sprint, ancora in vetta alla generale. Difficile prevedere quest'oggi qualcosa di diverso, la frazione odierna, infatti, propone un percorso mosso, classico del Romandia, ma poche reali difficoltà. La Payerne - Payerne misura 187km e contiene al suo interno quattro Gpm di terza categoria, tutti di medesima fattura. Chilometraggio ridotto, pendenza importante.
Poco dopo la partenza, il plotone affronta i primi quesiti. La strada sale, un rimbalzo pilota il gruppo intorno al 30esimo chilometro. Da qui, una lunga fase di passaggio, utile per avvicinarsi al primo Gpm di giornata. Mont Vully, 2.8km, pendenza media del 6.3%, massima del 12%. Dopo lo scollinamento, puntuale il rifornimento al km95, preludio alla sequenza di maggior interesse della tappa. Grandsivaz - Lovens, due scalate in rapida successione, per un totale di poco più di 4km. Si accarezza il 20% di pendenza, in alcuni punti si va addirittura oltre. Strappi decisi, pesanti, un possibile punto di rottura, anche se al traguardo mancano ancora 50km circa.
Una lunga picchiata consente di recuperare le forze, di entrare con rinnovata energia nel tratto decisivo. Un assaggio all'insù precede l'ultimo Gpm. Sassel, 2.6km, un trampolino per eventuali attaccanti, profili in grado di salutare il gruppo ed evitare così la volata. Serve un'azione perentoria, con un gruzzoletto di secondi si può puntare alla tappa.
Per i velocisti un banco di prova, attenzione a gente come Viviani, Colbrelli, Felline, in grado di assorbire determinate difficoltà e di alzare poi la voce in un plotone ridotto.
Il percorso