Un silenzio assordante circonda l'avvio della quinta tappa. I corridori giungono alla spicciolata al punto di partenza, negli occhi di molti, Nibali in primis, una commozione visibile. La morte di Michele Scarponi sconvolge il gruppo e il clima è quasi surreale. Poi c'è la corsa e la quinta tappa, come da previsione, riscrive la graduatoria. Vincenzo Nibali non riesce a difendere il simbolo del primato, ancora una volta manca allo squalo un pizzico di esplosività lungo la salita che conduce a Ucka. L'alfiere del Team Bahrain Merida ha le gambe per reggere l'urto con Jaime Roson, ma non riesce ad anticipare, sul traguardo, lo scalatore della Caja Rural. Gli abbuoni scandiscono così la generale, con Nibali ora in ritardo di due secondi.
La breve corsa a tappe vive oggi la sua ultima giornata. 145km da percorrere, si parte da Samobor per raggiungere Zagabria. Il disegno è prettamente pianeggiante, il tracciato favorisce gli sprinter ancora presenti in gruppo. L'avvio non riserva alcuna difficoltà, la porzione più interessante si trova nella fase centrale di corsa, quando il plotone deve affrontare le uniche due ascese di giornata. Si tratta di due salite di terza categoria, due rimbalzi che non possono in alcun modo alterare l'ordine in gruppo. Dopo il secondo scollinamento, intorno al km100, 45km per completare la tappa.
Nella parte finale, si entra in un circuito, con un primo passaggio a Zagabria al km130. Qui una piccola scossa ad introdurre la retta conclusiva.
Il percorso