La primavera delle grandi corse di un giorno si chiude domani con la Liegi-Bastogne-Liegi, classica monumento che si disputa in belgio, sulle cotes delle Ardenne. E' l'edizione numero 103 della Doyenne, la Decana della Classiche, una delle prove più dure dell'intero panorama internazionale insieme al Giro di Lombardia.
258 chilometri complessivi, da Liegi ad Ans (sobborgo della stessa Liegi), per un saliscendi continuo che spacca le gambe dei corridori e produce una selezione naturale che offre spettacolo fino all'arrivo. Diverse le modifiche al percorso nell'edizione 2017. Per rifacimenti del manto stradale, non si affronteranno domani la Côte de Wanne, la Côte de Stockeu e la Côte de la Haut Levée. Si inizia dunque dalla Côte de La Roche en Ardenne (2.8 km di lunghezza al 6.2% di pendenza media), per poi scalare - prima di metà percorso, la Côte de Saint-Roch (1 km all'11.2%). A un centinaio di chilometri dalla conclusione, ecco in rapida successione la Côte de Pont (1 km al 10.5%), la Côte de Bellevaux (1.1 km al 6.8%) e la Côte de la Ferme Libert (1.2 km al 12.1%). La corsa entra nel vivo con le due salite più lunghe della Doyenne, il Col du Rosier (4.4 km al 5.9%) e il Col du Maquisard (2.5 km al 5%), prima dello spartiacque della Liegi: la Côte de La Redoute (2 km all'8.9%), sulle cui rampe i favoriti iniziano a testarsi.
Dopo un breve tratto in falsopiano e qualche chilometro di discesa, ecco la spesso decisiva Côte de La Roche-aux-Faucons (1.3 km all'11%), a meno di venti chilometri dal traguardo, seguita da una lunga ma pedalabile discesa che riporta i corridori nei sobborghi di Liegi, dove si staglia la Côte de Saint-Nicolas (1.2 km all'8.6%), punto chiave del finale. In assenza delle rampe in pavè di Rue Naniot, il Saint-Nicolas torna ad essere il trampolino di lancio ideale per veri finisseurs, nonostante l'arrivo di Ans sia comunque insidioso (1 km di salita al 5%), con curva verso sinistra e rettilineo conclusivo.
Il principale favorito dell'edizione 2016 della Liegi-Bastogne-Liegi è lo spagnolo Alejandro Valverde. Il murciano della Movistar sta infatti vivendo una primavera eccezionale. Dopo i trionfi nelle brevi corse a tappe della Vuelta a Andalucìa, della Volta a Catalunya e del Giro dei Paesi Baschi, Valverde ha ottenuto in settimana il suo quinto successo in carriera alla Freccia Vallone, e domani andrà a caccia del suo quarto sigillo ad Ans. Assente invece Philippe Gilbert, vincitore del Giro delle Fiandre e dell'Amstel Gold Race, così come il suo compagno di squadra alla Quick-Step Floors Julian Alaphilippe. Mancherà anche l'uomo dello scorso anno, l'olandese Wout Poels del Team Sky, che punterà tutto sul polacco Michal Kwiatkowski. L'irlandese Daniel Martin (Quick-Step Floors) è un altro dei nomi caldi della Doyenne. Proverà l'ennesimo colpaccio il belga Greg Van Avermaet (BMC), che in questa stagione si è già portato a casa la Parigi-Roubaix, mentre sono outsider il francese Romain Bardet (AG2R La Mondiale), lo svizzero Michael Albasini (Orica-Scott), l'olandese Tom Dumoulin (Team Sunweb), il colombiano Rigoberto Uran (Cannondale-Drapac), l'australiano Simon Gerrans (Orica-Scott). Da seguire i due gemelli, Adam e Simon, Yates, sempre della Orica-Scott, il colombiano Sergio Henao (Team Sky), il portoghese Rui Costa (UAE Team Emirates) e il belga Tim Wellens (Lotto-Soudal). Le speranze italiane sono invece riposte in Enrico Gasparotto (Bahrain-Merida), Fabio Felline (Trek-Segafredo) e Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Diego Rosa, Gianluca Brambilla e Damiano Caruso (BMC) saranno a disposizione dei rispettivi capitani. L'albo d'oro recente della Liegi-Bastogne-Liegi.
2006. Valverde. 2007. Di Luca. 2008. Valverde. 2009. A. Schleck. 2010. Vinokourov. 2011. Gilbert. 2012. Iglinsky. 2013. Martin. 2014. Gerrans. 2015. Valverde. 2016. Poels.