Dopo la Lombardia è il turno del Piemonte. Il Tricolore 2017 si svolgerà infatti ricalcando le strade del Gran Piemonte, da Asti a Ivrea per un totale di 245 chilometri. 

Il percorso

E' stato presentato oggi a Torino il nuovo percorso del Tricolore 2017 che verrà organizzato da RCS Sport in collaborazione con la Regione Piemonte e la FCI. Ivrea torna protagonista del grande ciclismo dopo l'arrivo di tappa del Giro d'Italia nel 2013, vinta da Benat Intxausti su Kangert e Niemiec, con un percorso duro nel suo finale che favorirà sicuramente corridori adatti alle classiche delle Ardenne. La città di Olivetti ospiterà il circuito finale che deciderà il nuovo campione italiano e che comprende la dura salita di La Serra, 3.4 chilometri al 7% di media spezzati però in due tronconi: la prima parte abbastanza semplice e la seconda con punte che vanno oltre il 13% di pendenza con una media che si attesta al 9%. Dopo la vetta di La Serra ci saranno sette chilometri di discesa, anche tecnica, e quattromila metri di pianura. 

Il percorso del Tricolore 2017 | Photo: RCS

E' apparso molto soddisfatto Renato Di Rocco, da poco rieletto alla presidenza della FCI: "La Regione Piemonte, terra che ci ha donato grandi campioni del ciclismo, continua nella sua missione di promozione del ciclismo di alto livello - dice Di Rocco -. Poter legare al Gran Piemonte, una tra le più belle classiche italiane, nonché corsa storica giunta alla sua 101esima edizione, i Campionati Italiani è per la Federciclismo motivo di orgoglio".

Contento, ovviamente, è anche Mauro Vegni, direttore dell'area ciclismo di RCS Sport: "Quest’anno per gli ottimi rapporti che ci legano alla Federazione Ciclistica Italiana abbiamo chiesto di avere i Campionati Italiani. Il progetto è ambizioso - dichiara il direttore del Giro d'Italia - perché prevede tre giorni di gare e coinvolge praticamente tutte le categorie e i Campionati degli atleti Paralimpici in zone diverse di questo splendido territorio che è il Piemonte. Come RCS Sport e come primi organizzatori italiani abbiamo l’obbligo morale di sostenere il movimento ciclistico e per questo abbiamo accettato la sfida".