"Thomas Dekker, mijn gevecht", ovvero "Thomas Dekker, la mia battaglia". Questo è il titolo della biografia autorizzata dell'ex professionista olandese che in alcune pagine rivela ulteriori scandali sul già frastornato mondo del ciclismo di quegli anni.
Le principali dichiarazioni riguardano il Tour del 2007, il primo vinto da Contador, ma balzato agli onori della cronaca anche per i tanti scandali legati al doping. Uno dei più eclatanti fu quello di Michael Rasmussen, sospeso dalla Grand Boucle mentre vestiva la Maglia Gialla per aver saltato dei controlli precedenti alla manifestazione e prontamente licenziato dal suo team, la Rabobank. Dekker ai tempi correva proprio per il team olandese e il suo commento sul danese è un'ottima cartina tornasole della situazione di quegli anni: "Abbiamo grande rispetto per Michael, è stato intelligente. Ha usato un sistema a proprio vantaggio e ha funzionato perché è in Maglia Gialla. Il doping è ovunque, nel nostro team come negli altri. Trasfusioni, Epo, cortisone: quando sei circondato da assurdità arrivi a pensare che sia la normalità".
L'ex cronoman, squalificato nel 2009 per positività all'Epo, ha parlato però anche di eventi legati a lui e all'ex compagno di squadra Michael Boogerd sempre relativi al 2007: "Ogni giorno assumiamo cortisone. Il nome del prodotto è Diprofos e lo prendiamo tramite ricetta medica. Ci serve ad andare più a fondo nelle gare e inoltre ora peso 68 chili: non sono mai stato così magro. Si parte da Londra e io e Michael (Boogerd ndr) arriviamo una settimana prima per i controlli dell'Uci. Il suo livello di ematocrito è al limite, così il medico della squadra lo sveglia ogni mattina alle sei per un'infusione d'acqua nel suo corpo: questo aiuta a farlo scendere di tre punti".
Nel libro si parla anche del dialogo tra Boogerd, al dodicesimo Tour de France, e l'esordiente Dekker riguardo il metodo per ottenere il Dynepo (l'EPO di seconda generazione), utilizzato otto volte durante quella Grand Boucle. Lo stesso Boogerd nel 2013 ha confessato pubblicamente l'utilizzo di sostanze dopanti nel corso della sua carriera.
La settimana pre-Tour dei due olandesi però non si è limitata solo alla gestione dell'ematocrito: "Ci annoiavamo a stare seduti in hotel a bere vino, così abbiamo deciso di chiamare due escort dell'Est Europa, anche se io e Michael ci siamo rimasti male: erano motlo meno belle rispetto alle foto del sito".