Esteban Chaves è il primo colombiano a vincere una classica monumento, ma la storia del colibrì di Bogotà ha radici prettamente italiane. Chaves passò professionista nel 2011 con la Colombia Es Pasiòn vincendo il Tour de l'Avenir, proprio nel corso della gara Under 23 più prestigiosa Claudio Corti lo notò e gli fece firmare un contratto con la sua Colombia-Coldeportes. Da quel momento in poi la vita di Chaves si spostò da Bogotà a Bergamo.
La vita italiana del Colibrì inizia nella casa di Claudio Corti a Curno, una cittadina in provincia di Bergamo, dove il colombiano vivrà per due anni assieme a due suoi connazionali: Jarlinson Pantano, ora alla Iam dove interpreta alla grande il ruolo di cacciatore di tappe, e Robinson Chalapud, che dei tre è stato quello che ha trovato meno fortuna in Europa. E' proprio lo stesso Claudio Corti a raccontare alla Gazzetta dello Sport gli inizi di Esteban: “A Curno, l’appartamento è a cento metri dalla fermata del bus. Lo prendeva e andava alla scoperta delle bellezze di Città Alta. In Colombia, sono abituati ad uscire molto presto per allenarsi. Alle 7, già in bici. Ho dovuto spiegare a lui e agli altri che da noi è diverso, si comincia più tardi e poi si riempie tutta la giornata. Chaves ha sempre saputo che se avesse voluto sfondare sarebbe dovuto restare in Europa”. Il ritratto fatto dall'ex direttore sportivo bergamasco è quello di un ragazzo con la testa sulle spalle che sa quello che vuole ed i fatti gli danno ragione.
Chaves è definitivamente esploso la scorsa stagione alla Vuelta corsa in maglia Orica GreenEdge, quando ottenne due vittorie di tappa, indossò la maglia di leader della classifica per sei giorni e concluse poi al quinto posto generale. Quella Vuelta lo fece balzare sotto i riflettori del grande pubblico e gli valse anche la totale fiducia della propria squadra che quest'anno lo ha promosso a capitano affidandogli il compito di ottenere il podio al Giro d'Italia. Come tutti sappiamo, il Colibrì ha concluso il 99esimo Giro al secondo posto alle spalle di Vincenzo Nibali, ma la Corsa Rosa, unitamente al podio ottenuto anche alla Vuelta, lo ha definitivamente messo tra i grandi nomi che possono ambire ad un grande giro. Come però ricorda Corti, il colombiano ha ancora molto da lavorare se vorrà vincere il Tour de France, perchè rispetto a Chris Froome ha una grande debolezza: la cronometro.
Per celebrare quindi la prima storica vittoria di un colombiano al Tour de France potremmo cambiare cavallo, da Quintana a Chaves, aspettando da quest'ultimo i tanto attesi miglioramenti contro il tempo perchè, come ha riferito Claudio Corti: “Chaves il Tour lo ha sempre in testa.”