E' una sorridente e pimpante Virginia Raggi quella che si è presentata in conferenza stampa pochi minuti fa per commentare la scelta del "no" da parte della giunta comunale capitolina alla candidatura di Roma ai Giochi Olimpici del 2024. Tante le polemiche di questi giorni, alle quali ha fatto seguito l'assenza del sindaco stesso dall'incontro che era stato programmato con il presidente del CONI Giovanni Malagò.
Queste le motivazioni che hanno portato al veto alla candidatura italiana, espresse dal Primo Cittadino capitolino nel discorso d'apertura della conferenza: "La nostra posizione è la seguente: è da irresponsabili dire si a questa candidatura. L'abbiamo detto e ripetuto con forza, a giugno, come l'abbiamo ribadito in campagna elettorale mantenendo oggi questa posizione. Non abbiamo mai cambiato idea, non abbiamo mai cambiato quest'ultima. Con queste Olimpiadi, quello che si chiede è di assumere altri debiti, per i romani e per tutti gli italiani. Questo ci è stato chiesto e non ce la sentiamo, sinceramente. I soldi da investire sarebbero quelli di tutti i cittadini, oltre che i nostri per progetti che sono lontani dagli interessi dei cittadini. Tutti i romani, ed anche gli italiani, stanno ancora pagando i debiti delle Olimpiadi del 1960. Non abbiamo nulla contro i Giochi, contro lo sport, ovviamente, che è parte integrande del nostro programma. Inoltre stiamo lavorando anche per questo sugli impianti comunali, ma non deve essere pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città. Tante sono le promesse fatte prima delle Olimpiadi, poi ci troviamo con molti troppi impianti che restano li vuoti, come scheletri. Queste non sono le Olimpiadi e per noi non lo saranno mai".
A seguito della dichiarazione d'apertura, il sindaco di Roma ha esposto alcune slide, tra le quali vi era raffigurato uno studio dell'università di Oxford che testimoniava i debiti accumulati dalle varie città che hanno ospitato i giochi. Questa, a margine, la sua spiegazione: "Ci piace lo sport, ci piacciono le Olimpiadi, ma non quelle del mattone. Sono una grande presa in giro per i cittadini. Abbiamo smesso di pagare il mutuo di Italia 90 nel 2015, mentre quello delle Olimpiadi invernali di Torino è ancora in atto. Non vogliamo accollarci un altro debito. La nostra priorità ora è risanare la città di Roma, ci interessa lavorare nel quotidiano per curare una città invivibile". Infine, una battuta sul motivo del ritardo e della mancata presenza all'incontro fissato con Malagò: "Ho avuto un contrattempo, qualche minuto di ritardo. Nel momento in cui entravo nel palazzo per avvisarlo lui è andato via. 40 minuti di ritardo? Il tempo c'era, e non erano 40 minuti".
Scuro in volto Giovanni Malagò, che con la sua delegazione ha lasciato il Campidoglio poco meno di un'ora fa. Il presidente del CONI è atteso ad una risposta nelle prossime ore.