Un muro di poco meno di 2km per scoprire le carte, per chiamare i principali protagonisti alla ribalta. La classifica assorbe le piccole scosse di tappa, Quintana e Chaves i primi a muoversi, Froome con rincorsa graduale, Contador in affanno. Spiccioli importanti per definire una griglia parziale, con Fernandez nuova maglia rossa. La Movistar è la squadra più forte, almeno in salita. Cambio di rotta, quindi, rispetto al Tour. Quest'oggi, la quarta tappa propone il secondo arrivo in quota, ben diverso però dal precedente. Non si tratta di uno strappo secco, con pendenze impossibili, bensì di una salita lunga, in alcuni frangenti pedalabile. Attenzione però a possibili ribaltoni.
Si parte da Betanzos per raggiungere - 163.5km dopo - San Andrés de Teixido/Mirador Vixía de Herbeira. Nei primi 70km il gruppo deve affrontare due difficoltà altimetriche. Due Gpm di terza categoria, l'Alto de Serra Capela, 6.5km al 4,6% di pendenza media e l'Alto Monte Caxado, 7.3km al 4,5% di pendenza media. Trampolino ideale per la fuga di giornata.
Dopo il secondo scollinamento, diversi chilometri di discesa, prima di un passaggio pianeggiante che conduce al frastagliato finale. Il disegno è nervoso, ad anticipare l'ascesa che conduce all'arrivo, due o tre rimbalzi del terreno da interpretare con attenzione. Ai piedi della salita finale, il traguardo volante, uno sprint per prendere nelle posizioni di testa la fatica.
Non una scalata regolare. Nei primi chilometri pendenze pesanti, difficili da digerire, qui si può creare selezione importante. Poi, nella fase intermedia, un tratto in falsopiano in cui recuperare preziose energie prima del forcing finale. Sulla carta, almeno tra i migliori, distacchi limitati, ma una giornata "no" può condizionare l'intera Vuelta. Pallino in mano alla Movistar, con Moreno e Fernandez ad eseguire gli ordini di Valverde e Quintana. Occasione di riscatto per Contador.