Era probabilmente lo scoglio peggiore da superare quello dell'armeno Devid Safaryan per il nostro lottatore Frank Chamizo. Vittoria doveva essere, alla vigilia, e vittoria è stata, non senza però patemi d'animo. Il cubano naturalizzato italiano - che mai aveva sconfitto l'armeno nell'unico precedente fin qui disputatosi tra i due - rompe gli indugi nella seconda ripresa, ribaltando l'iniziale svantaggio.
Atteggiamento passivo, difensivista, quello del suo avversario, che dopo aver ottenuto il punto di vantaggio si arrocca nelle prese che infastidiscono il lottatore tricolore. L'armeno è rivale ostico, cerca di innervosire Chamizo e provare a chiudersi a riccio per allungare la contesa il più possibile. La tensione per l'esordio olimpico fa il resto, anche se non irretisce del tutto l'impeto e la qualità maggiore del nostro atleta.
La ripresa è dominio italiano, con Chamizo che schiena immediatamente l'armeno Safaryan e passa in vantaggio ottenendo due punti. Quest'ultimo, incapace di entrare nella difesa azzurra, subisce oltremodo la spinta dell'italo-cubano, che ne approfitta per legittimare il successo. Nel finale, il punto del definitivo ko, con Safaryan che si espone alla spinta dell'azzurro che chiude sul 3-1.
Tra una mezz'ora appuntamento con i quarti di finale, con Chamizo che rotto il ghiaccio si lancia a caccia di una medaglia e della semifinale contro il georgiano Iakobishvili.