Saranno gli Stati Uniti d'America venerdì sera a contendersi la medaglia d'oro contro il Setterosa. Prestazione imperiosa quella delle americane nella semifinale appena conclusasi con l'affermazione perentoria ai danni dell'Ungheria. Troppo divario fisico tra le due squadre, con l'America che, nonostante le disattenzioni difensive, ha preso il largo grazie ad un arsenale offensivo che intimorisce il tecnico delle azzurre presente a bordo vasca. Per le magiare, che erano tornate sul -2 ad inizio ripresa, spetterà la finalina contro la Russia per il bronzo.
Primo tempo bello ed equilibrato, con le statunitensi che comunque fanno gara di testa ma non riescono a prendere il largo. Garda risponde a Fischer, Seidemann al tentativo di allungo magiaro con Kisteleki per il pareggio a quota due. La fisicità delle americane si fa sentire soprattutto in difesa, dove la squadra di Krikorian però perde spesso le marcature e concede qualcosa di troppo. In attacco, però, le cose vanno a gonfie vele: con l'uomo in più le ragazze in calottina blu sono implacabili e Steffens firma il 3-2 che sancisce il vantaggio USA alla prima sirena.
Ad inizio secondo quarto il tema del match non cambia, con le statunitensi che cercano di piazzare il break per l'allungo: prima Bujka risponde a Fattal, ma l'Ungheria non può nulla di fronte alle parate di Johnson e ai gol di Mathewson e Musselman - doppietta - per il massimo vantaggio sul 3-7. Le ungherersi provano a scuotersi nel finale, ma riescono soltanto ad accorciare grazie ai gol di Bujka, ancora, e Keszthelyi per il 5-8 di fine primo tempo.
Ad inizio ripresa l'ultimo acuto delle magiare proprio con Keszthelyi, che in superiorità, dall'angolo sinistro, firma il meno due (6-8). E' l'inizio della fine per l'Ungheria di Biro, che crolla sotto le marcature in rapida successione di Steffens (2) e Neushul. Le due marcature della solita numero 4 magiara allungano soltanto l'agonia delle europee, che soffrono tremendamente la fisicità delle avversarie. La pressione americana sulla palla è efficace, meno la marcatura lontano dalla palla (note positive per l'Italia).
Il vantaggio viene congelato dalle americane nei primi minuti dell'ultima frazione grazie alla rete di Neushul. L'America domina con l'uomo in più (chiuderanno con un pazzesco 8/10) e si limita a gestire il più cinque sul tabellone. Czigany firma il meno quattro, ma è ancora Steffen, con il quarto gol personale, a chiudere definitivamente i giochi per il 14-10 finale. Adesso, ad attendere le americane, da favorite d'obbligo, Gorlero, Di Mario e l'Italia del Setterosa.