Derek Drouin è il nuovo campione olimpico del salto in alto. Non serve scollinare oltre quota 2.40 per fregiarsi dell'alloro a cinque cerchi. Basta una performance pulita, con un acuto a 2.38, personale stagionale. Drouin regola i personaggi più attesi alla vigilia, Barshim e Bondarenko. L'atleta del Qatar segue le orme di Drouin fino al 2.36, ma non riesce poi a valicare l'asticella 2cm più sù. L'ucraino sceglie invece, come sempre, gara di conserva. Pochi balzi, 2.33 alla prima prova, poi il buio. Sbaglia due volte a 2.38 Bondarenko, non va nemmeno l'ultimo sussulto a 2.40. Basta per il bronzo, perchè Grabarz, Protsenko e Kynard macchiano il percorso con alcune incertezze.
Cade, a sorpresa, Genzebe Dibaba nei 1500. L'etiope, reduce da una stagione di rincorsa, tra problemi e sussurri, dopo due turni all'apparenza positivi, lancia la stoccata prima della retta d'arrivo, forse per incertezza o scarsa confidenza, e paga il prepotente finale della keniana Kipyegon, oro in 4'08"92. La Dibaba difende l'argento dall'assalto americano, con Simpson terza e Rowbury quarta. Quinta l'olandese Hassan.
Nell'ultima finale della notte, successo nei 110hs del giamaicano McLeod. Gara mai in discussione, con McLeod che anticipa nettamente Ortega e Bascou. Il giamaicano - numero uno della specialità - corre in 13"05. Quarto è Martinot Lagarde, mentre fa rumore la controprestazione americana, con Allen quinto e Ash squalificato.