Anche la finale della pistola dai 25m, in queste Olimpiadi di Rio, ha regalato emozioni ed imprevedibili colpi di scena. Nella gara per l'oro, infatti, la giovane Anna Korakaki supera l'avversaria tedesca, Monika Karsch, per 8-6 e dopo essersi portata sul 6-0. Rimontata di tre manche, la greca non ha perso però la concentrazione, sbagliando meno e conquistando un oro tutto sommato meritato. Fin dai primi tiri parte subito la Korakaki, che sbaglia poco prendendosi subito i primi due punti. La Karsch appare invece poco concentrata, forse timorosa perché conscia dell’importanza della gara. La finale sembra comunque indirizzata già dopo i primi colpi proprio grazie ai moltissimi errori della tedesca, che regala di fatto anche la seconda serie alla Korakaki. La greca è sicuramente più in palla, dimostrando calma e tranquillità anche grazie alla sicurezza generatasi dopo la conquista della medaglia di bronzo nella pistola ad aria dai 10m.

La finale dunque, proprio grazie a tale positiva attitudine, potrebbe diventare una formalità già alla terza manche: la Korakaki praticamente si prende di forza i sei punti dopo solo sei tiri, davvero un nonnulla se si considera la posta in palio. Quando tutto sembra indirizzato, ecco la riscossa della Karsch, capace di prendersi la quarta serie senza pensare alla sua disperata situazione. Il peso dell’impossibilità di errore sembra dare nuova linfa alla tedesca, con la Korakaki che avverte l’ansia vedendo sfumare il lauto vantaggio. La situazione si capovolge in maniera incredibile: la Karsch pareggia i conti portando la gara sul 6-6 e diventando la favorita per l’oro. La tensione del momento non viene però sfruttata al massimo dalla tedesca che, nella manche decisiva, sbaglia più dell’avversaria gettando al vento la medaglia dopo una rimonta incredibile. Davvero un ottimo risultato per la ventenne greca, confermatasi quale uno dei migliori prospetti di categoria. Finisce 8-6 per la Korakaki, alla Karsch l’onore delle armi.  

Meno emozionante, invece, la gara per il bronzo, con la svizzera Gerber capace di prendersi la medaglia dopo solo una manche giocata peggio della cinese Zhang, sua diretta avversaria. All'inizio dell'importante gara olimpica, parte subito forte la cinese, che a differenza dell'elvetica sbaglia meno al momento del tiro. La Zhang infatti mette a segno cinque colpi, uno in più della Gerber, portandosi a casa i primi due punti. La seconda seria scivola invece sui binari dell’incertezza: l’atleta asiatica appare più concentrata ma si perde dopo i primi tiri, fallendo di più e perdendo l’iniziale doppio vantaggio. Contrariamente a quanto successo nelle prime due manches, incredibilmente la Zang inizia a fallire molti tentativi, regalando di fatto alla Gerber un prezioso ed inaspettato vantaggio, condizione davvero impensabile ad inizio finale.

La quarta serie regala invece un punto ciascuno, costringendo la Zhang a vincere per forza la quinta frazione. La cinese non riesce però a rimontare, sbagliando praticamente alla pari dell’avversaria e non riuscendo così a colmare il gap di due punti. Davvero tante occasioni sprecate, dunque, per la cinese, che non approfitta delle molte defezioni avversarie regalando il bronzo alla Gerber, che conclude la propria gara mettendo a segno gli ultimi quattro colpi. Un bronzo pesante per un’atleta che riesce finalmente a conquistare la meritata consacrazione olimpica. Il risultato finale è di 8-4, punteggio che non lascia spazio a diverse interpretazioni.