Rafa Nadal è atterrato domenica sera a Rio de Janeiro. Sul tennista maiorchino c'è in queste ore un'attenzione spasmodica, dovuta alle sue condizioni fisiche, in particolare alla tenuta del polso sinistro, lesionatosi durante la stagione primaverile su terra rossa (ritiro dal Roland Garros a fine maggio). Il mancino di Manacòr, che sarà portabandiera della sua Spagna nella cerimonia di apertura in programma venerdì 5 agosto allo Stadio Maracanà, non ha ancora sciolto le riserve circa la sua partecipazione al torneo di singolare maschile.
In realtà sono tre le competizioni in cui Nadal è iscritto, perchè è già in tabellone in doppio con Marc Lopez e in doppio misto con Garbine Muguruza. "Non gioco da due mesi e non mi sono allenato granchè in questo periodo di inattività - ha detto Rafa, appena sbarcato all'aeroporto di Rio - ora mi allenerò qui per qualche giorno per capire cosa posso fare. Dopo prenderò la decisione migliore per me e per tutta la squadra olimpica spagnola". Ieri la prima blanda sessione di allenamento con il compagno e amico David Ferrer: "Mi sembra che Rafa stia molto bene - le parole del numero due di Spagna - abbiamo sensazioni positive, anche se qui non è facile giocare, sia per il caldo e per l'umidità sia per il cambio di fuso orario". E' sembrato ottimista anche lo zio e allenatore Toni Nadal, che ai giornalisti presenti all'allenamento ha confidato che le condizioni del polso "stanno migliorando. Ora si tratta solo di allenarsi normalmente, a un buon livello e a grande intensità, come abbiamo appena fatto oggi (ieri, ndr). Dopo il Roland Garros abbiamo dovuto aspettare cinque settimane prima di rimetterlo in campo a giocare. L'infortunio al polso ha richiesto un lungo trattamento di terapie. Ora attenderemo fino a domani per decidere se giocare in tutti e tre i tornei olimpici. Parleremo di tutto questo con il capitano della squadra Conchita Martinez. Ovviamente l'opinione di Rafa sarà molto importante".
"Vedremo quale potrà essere la soluzione migliore per la squadra e poi Rafa giocherà sicuramente in almeno uno o due dei tornei cui è iscritto. Di certo non siamo venuti per non disputare nessuna disciplina. Non so se il singolare sia la priorità per Rafa, o se lo sia il doppio, anche questa è una valutazione che dovremo fare insieme alla squadra". Le sensazioni che filtrano dall'entourage del maiorchino sono quelle di un giocatore che non avrebbe voglia di azzardare la partecipazioni a tre tornei in sette giorni, con tutto ciò che ne comporterebbe (possibilità di più match nell'arco della stessa giornata). Nadal, da portabandiera della Spagna, vorrebbe onorare il suo paese almeno con una presenza in singolare, ma la squadra potrebbe chiedergli di puntare a una medaglia in doppio con Marc Lopez o nel misto con Garbine Muguruza. Resta inoltre da tenere in considerazione il prosieguo della stagione del mancino di Manacòr, scivolato ora al quinto posto della classifica Atp e atteso ancora dal Master 1000 di Cincinnati e dall'ultimo Slam dell'anno, in programma dal 29 agosto a New York (US Open). Proprio nei Major Rafa ha faticato a trovare continuità nel 2016: fuori al primo turno a Melbourne, eliminato da Fernando Verdasco, ritiratosi al terzo al Roland Garros per infortunio, saltato Wimbledon sempre per il problema al polso, lo spagnolo avrebbe bisogno di arrivare quantomeno alla seconda settimana di Flushing Meadows per migliorare la sua classifica. Tutte valutazioni che verranno fatte nelle prossime ore, quando scopriremo in quale torneo a cinque cerchi gareggerà la medaglia d'oro in singolare di Pechino 2008.