Il Giro di Svizzera entra nella sua fase cruciale senza un favorito designato. La classifica, ad oggi, si presta a più letture, gli uomini in grado di giocarsi il successo finale sono racchiusi in una manciata di secondi. Ieri, nel primo test in salita, qualche scaramuccia, ma nessun distacco significativo. Un affondo di Van Garderen, la risposta intelligente di Thomas, il buon colpo di pedale di Kelderman e Rui Costa, la fatica di Spilak. In attesa della tappa regina, in programma domani, Pierre-Roger Latour - Ag2R - veste la maglia di leader, pronto a difenderla oggi verso Amden.
La sesta uscita - 162.8 km - presenta due Gpm di non facile soluzione. Il tratto iniziale è pianeggiante, dopo venti chilometri, la strada sale e lancia il primo avvertimento al gruppo. L'ascesa verso il Klausenpass inizia poco prima del km 70. Scalata interminabile, oltre 23 km di salita. La collocazione a centro corsa induce a una tenuta difensiva, difficile osservare qualche allungo in questa fase. Le squadre dei migliori devono gestire la gamba, perché il disegno prevede, a seguire, una ripida discesa e un lungo passaggio pianeggiante.
La tappa trova la sua soluzione nei 9.5 km finali. Qui le pendenze sono probanti, quasi al 9%. Qui, chi ha gamba, può creare selezione. Geraint Thomas gode della forza del Team Sky, probabile sia la formazione in nero a gestire l'andatura, prima dello scontro frontale tra i primi della classe. In ottica Italia, da seguire Michele Scarponi, reduce da un ottimo Giro e ieri a ridosso dei primi. L'Astana gioca su due tavoli, al fianco di Scarponi il fido Miguel Lopez.
Il percorso