Il Giro del Delfinato propone - nella sua ultima uscita - ben 6 Gpm. La classifica generale vede Chris Froome saldamente al comando, ma la tappa odierna presenta non poche difficoltà e offre - agli inseguitori - terreno fertile per capovolgere l'ordine stabilito. Froome gode della miglior squadra ed è superiore in salita, ma Alberto Contador è un fuoriclasse che raramente alza bandiera bianca senza un sussulto. Richie Porte, il terzo incomodo, può formare con il Pistolero un'alleanza "anti-Froome", per isolare l'uomo in nero e accendere la corsa. 

La strada sale fin dalle prime battute, il gruppo deve fronteggiare in sequenza la Cote de Monteynard e la Cote des Terrasses. La prima scalata misura oltre 10 km ma ha pendenza regolare, non proibitiva, la seconda invece, di chilometraggio ridotto, propone punte interessanti. 

Dalla vetta del secondo Gpm, 50 km mossi, in cui può prendere ulteriore corpo l'eventuale fuga di giornata. La Cote de Saint Laurent du Cros introduce allo scoppiettante finale. Snodo cruciale intorno al km 90. Col de Moissiere, 1° categoria, 1573 metri in quota. Oltre 8 km, nel tratto tra il 5° e il 7° km pendenze costantemente sopra il 10%. Chi ha coraggio, può muoversi qui, a circa 50 km dall'arrivo. 

 

Plausibile che la lotta esploda sulla successiva "fermata". Col du Noyer, 7.5 km, 8.4% la pendenza. Si scollina a circa 12 km dal traguardo. A seguire una discesa veloce e un ultimo rimbalzo, verso Superdévoluy. Gli ultimi chilometri non sono impegnativi, ma giungono al termine di una giornata intensa, feroce, occorre quindi porre la massima attenzione per non cadere al tramonto di corsa.

Il percorso