L'abbraccio tra la famiglia Chaves e Vincenzo Nibali, poco dopo il traguardo di Sant'Anna di Vinadio, regala un momento di splendida emozione. Il fuoriclasse italiano riceve il primo attestato di stima dal fronte "nemico". Un sorriso, una pacca sulla spalla, un gesto di sport che colora una giornata stroardinaria, decisiva per le sorti della corsa. L'ultima chiamata costa la casacca da leader a Chaves, mentre Nibali - perfettamente scortato da Scarponi e Kangert - vola solo sulle vette del Giro.
Un Giro difficile, controverso, a corrente alterna. 163 km per rivivere ogni attimo, per respirare a pieni polmoni l'atmosfera di festa. Cuneo - Torino, atto finale della cavalcata in rosa. Come da tradizione, nessuna asperità lungo il tracciato. Nella parte iniziale, il gruppo trova addirittura pendenza favorevole. Dopo il rifornimento a Villastellone, una ventina di chilometri, in pianura, per raggiungere Torino.
Si entra in un circuito, da ripetere otto volte. Nel suo tratto iniziale, verso Villa della Regina, il circuito presenta uno strappetto di 500 metri, con pendenze dell'8%. Qui è possibile alterare l'esito naturale di tappa, qualche finisseurs può far saltare il banco, sfruttando la fatica accumulata in questi due giorni.
L'epilogo più probabile è la volata, con Nizzolo e Modolo a giocarsi il successo, ma poche squadre hanno la compattezza per gestire la corsa, attenzione quindi a calibri come Trentin e Colbrelli, perfetti per un colpo di mano.
Il percorso
Classifica generale
1. Nibali in 88 h 44' 31" 2. Chaves a 52". 3. Valverde a 1'17". 4. Kruijswijk a 1'50". 5. Majka a 4'37". 6. Jungels a 8'31". 7. Uran a 11'47". 8. Amador a 13'21". 9. Atapuma a 14'09". 10. Siutsou a 16'20".