Il riscatto e la caduta. Lacrime d'orgoglio. Vincenzo Nibali taglia, in solitaria, il traguardo, lo sguardo verso l'alto, a ricordare il piccolo Rosario. Il cuore pulsa forte, il cronometro scandisce un assolo che ribalta il Giro. Kruijswijk lotta, guerriero stanco, fin sulla linea d'arrivo. Il ritardo è pesante, sul corpo i segni del ruzzolone. Discesa fatale. Frattura e addio sogni di gloria, oggi riparte, per difendere il podio. In rosa c'è Chaves, piccolo scalatore, intelligente. 44" da difendere prima della passerella finale. Nibali, secondo, può provarci.
134 km, dalla Francia all'Italia, da Guillestre a Sant'Anna di Vinadio. Partenza in quota, in rapida successione il gruppo deve superare il Col de Vars e il Col de la Bonette. Due ascese di prima categoria, di grande lunghezza, con pendenza importante.
Il Col de Vars ha il suo momento "cruciale" nella fase iniziale, quando la strada si inerpica fino al 13%, regolare invece la seconda parte, con il finale che tende ad alleggerirsi, quasi in aiuto ai corridori. 18.2 i km da percorrere.
Al termine della discesa, inizia subito il Col de la Bonette. Addirittura 22.2 km, pendenza media del 6.7%, strappi al 10. Anche qui si sale senza particolari scosse, a minare la resistenza dei protagonisti è la prolungata durata dell'asperità.
Dopo il Col de la Bonette, oltre 40 km di discesa. Visto l'esito di ieri, tratto da maneggiare con cura, perchè in picchiata può saltare il banco. L'impressione è che la prova possa decidersi sul Colle della Lombarda. 19.8 km, punte del 12% nel primo chilometro. Chi vuol vincere tappa e Giro può piazzare la stoccata qui, per poi costruire il suo vantaggio verso Sant'Anna di Vinadio.
L'ultimo rimbalzo è rilevante. 2.3 km con una pendenza che tende a crescere, fino a raggiungere il 10% ai 1000 metri dall'arrivo di tappa. Questione di secondi, l'ultima chiamata.
Il percorso