Palmanova - Cividale del Friuli, 170 km, 4 Gran Premi della Montagna. Si accende oggi, poco oltre il giro di boa, l'edizione 2016 del Giro d'Italia. I primi 40 km non riservano particolari difficoltà, si entra nel vivo con la scalata verso Montemaggiore. L'ascesa, qui nel dettaglio, presenta pendenze importanti. Oltre 8 km da domare, nei punti di maggior difficoltà si tocca il 15%. La parte finale della salita è anche la più impegnativa. 

Montemaggiore:

Dopo un rimbalzo verso il passo San Martino, discesa secca e nuova scalata, questa volta verso il Crai. 8.8 km, la pendenza media è lieve, poco sopra il 4%, perché negli ultimi 5 km l'asperità è pedalabile. Solo nella prima fase la strada si inerpica in modo significativo, fino a raggiungere il 16%. 

Crai:

Chiusa la parentesi, con picchiata verso il rifornimento - Ponte San Quirino - 30 km per organizzare il finale. La tappa può trovare la sua soluzione sulla Cima Porzus, ascesa di prima categoria. Un approccio morbido, un chilometro in leggera salita, poi l'asfalto si fa rovente, non c'è un attimo di sosta e dopo il 7° chilometro si arriva al 16% di pendenza. In totale, 8.8 km, con l'acido lattico a imbrigliare l'azione dei protagonisti. 

Cima Porzus:

Una discesa tecnica pilota il gruppo all'ultima battaglia. La Valle, 6.2 km, è, nella giornata odierna, la sfida meno probante, ma giunge dopo oltre 20 km di salita a perdifiato. Pendenza media del 7.8%, massima del 13%. 

Valle:

In vetta mancano 13 km, 6 sono di discesa, 7 di pianura. Particolare attenzione anche ai tratti con pendenza favorevole, le picchiate possono incidere sull'esito della tappa. Si tratta del primo duello tra Valverde - attenzione alla carta Amador - e Nibali (peccato per Agnoli). Jungels deve difendere il rosa, Zakarin può forzare la mano. 

Il percorso:

Il finale: